
BASILE COME CANNAVACCIUOLO: “Manca il sale!”. La frase che potrebbe mandare tutta Messina al voto domani mattina.

Alla fine, il miracolo è avvenuto. Dopo giorni di silenzio monastico, durante i quali l’intera città si interrogava sul proprio destino scrutando i fondi di caffè e le dirette Facebook di Cateno De Luca, Federico Basile ha parlato. L’Oracolo (si badi bene, non “ologramma”) di Palazzo Zanca ha emesso il verdetto, e non è una data per le elezioni, né un piano strategico complesso. No, è una ricetta.
Mentre i consiglieri comunali della maggioranza sudano freddo al solo pensiero di dover rifare le valigie (e la campagna elettorale) con un anno e mezzo d’anticipo, il Sindaco, con la flemma che lo contraddistingue dai suoi vulcanici danti causa, ha liquidato la crisi istituzionale con una metafora da chef stellato: “È giusto mettere un po’ di sale”.
Ecco svelato l’arcano. Non si tratta di caos politico, né di strategie per le Regionali. No! È solo che la politica messinese era diventata un po’ scialba, una minestrina da ospedale che necessitava di una spolverata di sodio per riprendere vita. Ma vogliamo crederci davvero?
Resta da capire di che tipo di sale si tratti. Forse vorrebbe essere improbabile sale sulla coda degli avversari? O sale sulle ferite di chi sperava in una legislatura tranquilla fino al 2027? Di certo, l’ingrediente segreto di Basile ha avuto un effetto immediato: far schizzare la pressione arteriosa a tutto il Consiglio Comunale ed agli schieramenti avversari. Tutti praticamente visto che nessuno sembra voler accettare le avance del Sindaco di Taormina.
In un contesto dove solitamente volano stracci, Basile sceglie la via della gastronomia politica. Se il “Grande Chef” De Luca è famoso per i piatti piccanti e indigesti ai più, il suo successore sembra voler sperimentare la cucina fusion: un po’ di amministrazione ordinaria, un pizzico di dimissioni minacciate e voilà, il piatto è servito.
Non resta che attendere per scoprire se questa “aggiunta di sale” renderà la pietanza più saporita per i messinesi o se, alla fine, il conto sarà – come spesso accade – un po’ troppo salato per tutti.









