

A Messina la convivenza tra sport e grandi eventi non è una risorsa, ma un costo. L’ultimo episodio registrato al PalaRescifina è la certificazione di una gestione che rincorre le emergenze invece di prevenirle.
Cosa è accaduto? Il Comune di Messina si è trovato costretto a staccare un assegno per l’acquisto di 22 biglietti aerei (tratta Milano Linate-Catania e viceversa). I beneficiari non sono dipendenti comunali, ma le atlete e lo staff del Volley Casalmaggiore, avversarie dell’Akademia Sant’Anna.
Una totale mancanza di sincronizzazione nei calendari. L’impianto di San Filippo era “booked” per i concerti di Renato Zero, rendendo impossibile lo svolgimento della gara nella data prevista. Lo spostamento del match, deciso in ritardo rispetto alla programmazione di una squadra professionistica, ha generato il danno.
Per evitare figuracce istituzionali o contenziosi ben più onerosi, Palazzo Zanca ha dovuto coprire le spese di viaggio della squadra ospite.

Mentre ci si vanta dei grandi numeri e dei sold out, l’ordinaria amministrazione crolla sotto il peso dell’approssimazione. Non è ammissibile che la programmazione di eventi musicali, per quanto prestigiosi, avvenga senza una reale concertazione con le realtà sportive che quegli spazi li vivono quotidianamente.
Pantalone paga. I soldi dei contribuenti vengono utilizzati non per investimenti o servizi, ma come “tampone” per coprire errori di pianificazione. Messina ha bisogno di eventi, sì, ma soprattutto di competenza. Far convivere sport e spettacolo non è un’impresa titanica: basta semplicemente saper leggere un calendario.









