
Il consigliere Santoro analizza l’iter: “Valutare l’impatto e le criticità prima di approvare il progetto in deroga”.

L’Ordine degli Ingegneri di Messina, attraverso l’intervento del consigliere Nunzio Santoro, solleva una serie di pesanti interrogativi sul controverso progetto “Zanklon” per la realizzazione di residenze universitarie. Pur riconoscendo la cronica carenza di posti letto per studenti, aggravata dall’immobilismo del settore pubblico—con la “Casa dello studente” in centro chiusa da anni e quella al Policlinico mai completata— Santoro evidenzia profonde criticità normative e procedurali nell’iniziativa privata, finanziata con fondi PNRR.
L’analisi dell’ingegnere si concentra sulla fattibilità urbanistica e sulla legittimità delle deroghe richieste per un intervento di tale portata.Il nodo “Green Field”: la deroga è applicabile?
Il punto centrale della critica mossa da Santoro riguarda la natura stessa dei fondi PNRR (Missione 4, Componente 1) e della legge 338/2000. Questa normativa consente il rilascio di permessi di costruire in deroga agli strumenti urbanistici (come il PRG) solo per interventi su “aree già interamente impermeabilizzate”.
L’obiettivo esplicito della norma, sottolinea Santoro, è evitare nuovo consumo di suolo, favorendo la riconversione e il recupero.Il progetto Zanklon, tuttavia, sembra insistere su un’area in gran parte inedificata. Le FAQ ministeriali e i decreti attuativi (come il D.M. 481/2024) sono chiari nell’escludere dai benefici le nuove costruzioni su “terreni green field” (aree libere, non edificate).
Santoro si interroga quindi sulla legittimità dell’applicazione della deroga al caso specifico. Anche volendo considerare l’area un “brown field” (sito già parzialmente interessato da attività, come vecchie fondamenta), la procedura speciale non sarebbe automatica.
Le criticità ignorate e le richieste di chiarimenti
L’intervento elenca una serie di valutazioni mancanti che sarebbero indispensabili per valutare il reale interesse pubblico dell’opera. Santoro chiede se siano stati analizzati gli impatti del nuovo maxi-insediamento (circa 1800 posti letto) con riferimento a:Viabilità e Accesso: Le strade esistenti sono sufficienti a garantire l’accesso, specialmente in condizioni di emergenza?
Carico Urbanistico: È stato valutato l’aumento del carico in un’area già sotto pressione, considerando anche la stretta correlazione con il limitrofo liceo scientifico?
Reti e Sottoservizi: Le reti idrica e fognaria (acque bianche e nere) sono sufficienti a sopportare l’ulteriore carico derivante dall’intervento?
Rischio Idrogeologico: È stata approfondita la condizione di pericolosità dell’area, già inclusa nel sito di attenzione del PAI (Piano Assetto Idrogeologico) approvato nel 2023?
Standard Urbanistici: L’eventuale esonero da standard (verde, parcheggi) per una nuova costruzione su area vergine contrasta con i principi di sostenibilità e qualità insediativa.
Il giallo della volumetria e la fretta procedurale
Un altro dubbio sollevato riguarda l’effettivo oggetto della deroga. Se è certo che si deroga ad altezze e numero di piani, non è chiaro se si stia derogando anche all’indice di volumetria previsto dal PRG.Santoro evidenzia una potenziale contraddizione: una valutazione di incidenza (datata maggio 2025) indicherebbe una volumetria di progetto (55.903 mc) addirittura inferiore a quella massima ammissibile dal PRG (59.400 mc). Se così fosse, verrebbe meno la necessità stessa di una deroga sulla cubatura.Infine, l’ingegnere critica la fretta procedurale con cui si sta portando avanti l’iter. L’urgenza di approvare l’atto senza un passaggio preliminare in commissione urbanistica, senza il coinvolgimento della circoscrizione comunale e senza un adeguato dibattito pubblico, non appare giustificata.
A riprova di ciò, Santoro cita il cronoprogramma ufficiale dell’intervento, che mostrerebbe già come alcuni termini previsti siano “superati”, sgonfiando il carattere di “urgenza oggettiva e cogente”.
L’appello finale è rivolto al Comune, affinché si prenda il tempo necessario per approfondire tutte le criticità sollevate, valutando l’effettivo impatto dell’opera sul territorio e pretendendo le necessarie opere di urbanizzazione e mitigazione, prima di procedere con la definizione del procedimento.











