
La parlamentare di Italia Viva: “Il governatore primo responsabile di un sistema basato su nomine politiche e non sul merito, che ha conseguenze irreversibili per i cittadini”.
Messina, 10 ottobre 2025 – “Esprimo le mie più sincere e sentite condoglianze alla famiglia della professoressa Maria Cristina Gallo per la sua prematura scomparsa. Un evento tragico dovuto a quella mala sanità che a Trapani ha determinato i ritardi ingiustificabili nella diffusione dei risultati dei referti istologici e che, secondo studi recenti, determina una nettamente ridotta aspettativa di vita al Sud Italia rispetto al Nord. Della professoressa Gallo ricorderemo soprattutto il coraggio con cui la sua denuncia ha consentito di scoperchiare il caso della gestione dei referti all’Asp di Trapani, portata avanti con pacatezza e determinazione, pur nella consapevolezza che la sua malattia, a causa di ben 8 mesi di ritardo nella consegna del referto, aveva già intrapreso un decorso difficilmente reversibile”.
Lo dichiara la senatrice di Italia Viva, Dafne Musolino.
“Il tema della sanità è per noi di Italia Viva centrale – prosegue la senatrice – e ci battiamo contro questo sistema di nomine, di scambi di poltrone e di manager privi di capacità gestionali, scelti solo per virtù di agganci politici. Il caso dell’Asp di Trapani è talmente eclatante che merita una ferma e decisa presa di posizione da parte di tutta la politica regionale. Insistiamo, pertanto, più che mai nel chiedere le dimissioni del presidente della Regione Renato Schifani, in quanto primo responsabile di questa situazione, sia per le nomine eseguite, sia per aver omesso di agire tempestivamente per la sostituzione del manager, in un balletto di presunte inchieste e procedimenti disciplinari che alla fine non hanno portato a nulla, se non alle dimissioni del dirigente senza che venisse sottoposto ad alcun procedimento”.

“La nostra battaglia per la sanità siciliana non è politica, ma è volta alla tutela della vita dei siciliani – conclude Musolino –. Perché quando la sanità diventa, come in Sicilia, appannaggio di nomine politiche scevre dal merito e dalle competenze, e che non prevedono mai un’assunzione di responsabilità da parte di chi sbaglia, le conseguenze le pagano sempre i cittadini. E sono conseguenze troppo spesso irreversibili, come nel caso della povera professoressa Maria Cristina Gallo e di tutti gli altri cittadini della provincia di Trapani, tra cui 300 pazienti oncologici, che hanno atteso il proprio referto per oltre otto mesi, scoprendo la loro patologia quando l’esito era ormai gravemente viziato da questa inutile e imperdonabile attesa”.

