

In ossequio al ruolo statutario che regola l’azione sindacale a tutela dei diritti e della DIGNITA’ dei lavoratori, avvertiamo la necessità di intervenire in merito a un deprecabile episodio che si è consumato ieri, in diretta streaming, durante la seduta di Consiglio Comunale convocata per affrontare tematiche attinenti all’azienda di trasporto pubblico locale, ATM S.p.A.
In tema di annoso rapporto conflittuale fra azienda e dipendenti che, da sempre, caratterizza la gestione della Partecipata ed è stato causa di ripetute azioni di sciopero, dopo le contrastanti dichiarazioni della dirigenza aziendale che, al contrario, ha descritto un rapporto assolutamente cordiale con i lavoratori in un ambiente produttivo immerso nella serenità… preso atto delle narrazioni discordanti il Consigliere Dario Carbone ha proposto una mozione con la quale si chiede ad ATM di distribuire un questionario dentro l’azienda per un sondaggio anonimo tra i dipendenti sul livello di gradimento dell’attuale management. Pratica da tempo in uso nelle moderne aziende pubbliche e private che oltre ai livelli di produttività attenzionano anche la percezione dei propri dipendenti sulla qualità di vita nell’ambiente di lavoro.
In opposizione alla proposta di Carbone è intervenuta la Consigliera Comunale Concetta Bonocore con dichiarazioni al limite del censurabile che riportiamo testualmente:
“Io non sono d’accordo a questo questionario, perché, sto attenta a quello che dico, io lavoro al centro per l’impiego ed ho a che fare con i lavoratori, presunti lavoratori. Non è che tutti i lavoratori hanno voglia di lavorare, quindi a volte ci vuole la bacchetta, perciò facciamoci questa domanda, ma sono tutti consapevoli del lavoro che fanno e di quello che fanno? Quindi chi ha a che fare col pubblico sa come ragionano”.
Nell’invitare la Consigliera Bonocore a porgere le proprie scuse a TUTTI i lavoratori messinesi per le infelici esternazioni che gettano discredito su chi giornalmente si impegna per fornire i servizi essenziali ai cittadini, Le rendiamo noto che nell’odierna società, civile e democratica, l’uso della “bacchetta” di dittatoriale memoria è vietata anche in fase di ammaestramento degli animali da circo. Simili rigurgiti nostalgici, graditi solo in anacronistici ambienti tristemente autoritari, esasperano ulteriormente gli animi e certamente non saranno utili a ricomporre le controversie interne ad ATM. Denunciamo altresì che siffatta descrizione dei dipendenti di ATM impiegati a diretto contatto con l’utenza, anche con la frangia più scalmanata, se enunciata dagli scranni del Civico Consesso potrebbe incentivare il fenomeno delle aggressioni patite dai lavoratori durante l’esercizio delle proprie funzioni. Probabilmente distratta e/o confusa dal legittimo cambio di schieramento politico, la consigliera Bonocore ha platealmente travisato il suo ruolo in rappresentanza di tutti i cittadini, anche dei lavoratori ATM che più volte sono scesi in piazza, a spese proprie e mettendoci la faccia, per denunciare vessazioni, compressione dei diritti e discriminazioni. Invitiamo la Bonocore a riporre la bacchetta e dedicare parte del suo prezioso tempo istituzionale al confronto diretto con i lavoratori, in privato e al riparo da potenziali ritorsioni. Apprenderà che dietro la propaganda aziendale, confezionata con videoclip di pochi soggetti accuratamente selezionati che narrano a comando dell’orgoglio di appartenenza al “fiore all’occhiello”, esiste una maggioranza di lavoratori costretti al silenzio per evitare conseguenze…
C’è da chiedersi come reagirebbe la Consigliera se al Centro per l’Impiego, dove ha dichiarato di prestare servizio, si premiasse con 10.000 euro pro capite (soldi pubblici) una ristretta cerchia di privilegiati a insindacabile giudizio dell’azienda, mentre i lavoratori comuni mortali mensilmente patiscono decurtazioni dello stipendio figlie di pretestuosi provvedimenti disciplinari distribuiti a pioggia, richieste di esosi risarcimenti e calcoli di arcani conguagli di cui non è dato conoscere il dettaglio. La consigliera userebbe ancora la bacchetta contro i lavoratori se avesse contezza che in ATM la meritocrazia ha lasciato il posto alle carriere precostruite e ampiamente annunciate per meriti di stampo politico/sindacale o per ereditata vicinanza con i vertici aziendali? Se le ferie estive le fossero concesse ad ottobre? Se ogni disservizio fosse attribuito alla sua negligenza? Se fosse costretta allo straordinario obbligatorio? Se fosse sgridata come una scolaretta dentro la stanza del dirigente? Siamo certi che la Bonocore cambierebbe opinione se ascoltasse le registrazioni, in nostro possesso, ove è possibile udire le ripetute minacce di licenziamento urlate in faccia ai giovani apprendisti o se durante la giornata si rendesse conto di essere pedinata da detective privati pagati dall’azienda per controllare la sua vita anche al di fuori dal servizio.
La lista è lunga e giunge opportuna la richiesta trasversale del Consiglio Comunale volta a capire il reale sentimento dei lavoratori che, protetti dall’anonimato, saranno liberi di esprimere il loro giudizio sulla qualità di vita in azienda senza rischiare ritorsioni. Il segreto dell’urna è già stato saggiato dall’azienda in occasione del referendum dei lavoratori per l’approvazione di un accordo di secondo livello che, fra l’altro, discrimina economicamente i fruitori di Legge 104. Bocciato sonoramente dal voto segreto dei lavoratori l’accordo fu applicato ugualmente, in barba ai principi della democrazia e della volontà dei dipendenti, valutata trascurabile dai vertici aziendali. Il sondaggio proposto e approvato ieri dal Consiglio Comunale, assume una valenza fondamentale per fare definitiva chiarezza sul modus operandi che vige in ATM e non può essere demandato all’esclusiva gestione dei vertici aziendali.
La consultazione può assumere credibilità solo se gestita attraverso la vigilanza superpartes dei Consiglieri Comunali, durante le votazioni in apposita urna e in occasione dello spoglio delle schede. Diversamente il risultato sarebbe scontato…
Segretarie Provinciali Fit-CISL – FAISA CISAL – ORSA
