
Nota stampa PRI TAORMINA
Un pomeriggio appiccicoso. Dalle valli del Nisi lo abbiamo visto arrivare. Il Cavaliere Senza Macchia e Paura. Parla di Taormina come fosse Gomorra. Ordina, decreta, annuncia con piglio da regime.
Il feticcio Il mastello futurista, parlante — forse.
Dicono che sappia chi siamo. Ma a costi irrisori bastava un codice adesivo, incollato su quello che già avevamo in casa. Invece, come al solito, se ne comprano di nuovi. Con un anticipo di un milione dal Comune.
Il colpo di scena
Via Tekla, che gestiva a 2,4 milioni l’anno. Dentro ASM, senza mestiere nel settore ma con talento per triplicare il conto: oltre 8 milioni. E tutto sulle nostre spalle.
L’ordinanza Conferimento sul Corso Umberto: 1:30–5:00, uguale per residenti e commercianti. Così, già a mezzanotte, il corso è poco frequentato. I residenti non ci abitano più, i turisti non sanno dove andare. E noi ricordiamo quando la notte durava fino all’alba: piano bar, locali folcloristici, discoteche, la mitica Giara e una lunga schiera di ritrovi che tenevano viva la città.
Il buon senso che chiediamo
Residenti del centro storico: conferimento entro le 7:30, svuotato da un mezzo elettrico in meno di un’ora.
Locali pubblici: raccolta notturna 2:00–4:00. Costo extra coperto dai ruoli TARI. Se si incassa di più, ridurre la tariffa.
Locali senza somministrazione: giorni alterni (pari: lun, mer, ven — dispari: mar, gio, sab).
Cartoni: raccolta pomeridiana, imballi piegati, non tutti i giorni.
Dietro il sipario La Questio Monnezza è un diversivo. Intanto nasce un sistema parallelo, fuori dal Consiglio:
La Patrimonio → Brocato
La Social Hause → dott.ssa Strazzeri
La Fondazione Taormina Cultura e Turismo → Brancato
La Riscossione Urbana → presidente bloccato dalla Corte dei Conti
Altri organismi in cantiere. Il Comune si svuota. E noi, cittadini, vediamo.
Conclusione
A Taormina il rifiuto più ingombrante non è nei mastelli. È nell’idea che possiamo essere distratti. Ma noi no: noi ricordiamo, osserviamo e non smettiamo di parlarne.
Postilla amara Possiamo discutere di mastelli parlanti e codici adesivi quanto vogliamo, ma il vero costo non è nei capitolati: è in una città che rischia di abituarsi ai giochi di potere come se fossero inevitabili. E se lasciamo che la spazzatura serva più a coprire che a pulire, un giorno, nel silenzio generale, conferiremo anche la nostra dignità civica. E in quel mastello, purtroppo, non basterà un codice per riconoscerla.
