
Più tutele per i giornalisti e maggiore trasparenza dagli editori. Sanzioni per chi non si allinea

Entra nella sua fase pienamente operativa da oggi, in tutti i Paesi membri, il Media Freedom Act, il nuovo Regolamento europeo sulla libertà dei media. Approvato e entrato in vigore il 7 maggio 2024, il provvedimento introduce per la prima volta nell’Unione Europea una cornice normativa comune per tutelare i giornalisti, salvaguardare l’indipendenza editoriale e rafforzare la trasparenza del settore.
Tuttavia, all’avvio dell’applicazione vincolante delle norme, l’Italia, insieme a diversi altri Stati membri, non ha ancora adottato le misure necessarie per allineare la propria legislazione nazionale. Una mancanza che potrebbe portare all’apertura di procedure d’infrazione da parte della Commissione Europea.
Trasparenza su Proprietà e Pubblicità Istituzionale
Uno dei pilastri del Media Freedom Act è l’obbligo per gli Stati di creare registri pubblici contenenti informazioni dettagliate sulla proprietà delle testate mediatiche, includendo chiunque detenga partecipazioni in grado di influenzarne le decisioni editoriali. I registri dovranno inoltre tracciare l’entità degli investimenti pubblicitari ricevuti e le eventuali entrate da finanziamenti pubblici esteri.
Viene inoltre potenziata la trasparenza sull’assegnazione della pubblicità istituzionale. Sia le aziende mediatiche che gli enti pubblici, a ogni livello, dovranno rendere pubblici i budget stanziati e ricevuti. La registrazione ai nuovi elenchi, pur non essendo obbligatoria per operare, diventerà un fattore determinante per l’accesso ai fondi pubblicitari statali e la sua mancanza comporterà sanzioni.
Protezione dei Giornalisti e delle Fonti
Il regolamento introduce un divieto esplicito per le autorità di utilizzare misure coercitive – come arresti, sanzioni, perquisizioni o l’uso di software di sorveglianza (spyware) – per esercitare pressioni su giornalisti e direttori al fine di ottenere la rivelazione delle loro fonti.
Durante i negoziati è stato a lungo dibattuto un tentativo di inserire un’eccezione legata a generiche “ragioni di sicurezza nazionale”. La versione finale del testo stabilisce che, pur nel rispetto delle competenze degli Stati in materia, ogni giornalista oggetto di tali misure eccezionali dovrà essere pienamente informato e avere accesso a un effettivo ricorso legale.
Tutele per l’Indipendenza dei Media Pubblici
La nuova legge europea mira a proteggere l’indipendenza dei media di servizio pubblico. I criteri per la nomina e la revoca dei vertici, la durata del loro mandato e la garanzia di finanziamenti sufficienti, prevedibili e sostenibili dovranno essere stabiliti per legge in ciascun Paese UE, al fine di sottrarli a possibili ingerenze politiche e negoziazioni di bilancio.
L’Allarme dei Giornalisti Europei: “Governi non pronti”
Nonostante le norme siano direttamente applicabili, alcuni passaggi richiedono aggiornamenti legislativi nazionali. La Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ) ha lanciato un allarme, denunciando come “nonostante i governi abbiano avuto più di un anno per prepararsi, i progressi complessivi sono gravemente carenti”.
L’EFJ si dice “profondamente preoccupata per il fatto che molti governi nazionali non siano né preparati né politicamente disposti ad apportare le modifiche necessarie”. La Federazione esorta quindi tutti gli Stati membri ad “attuare tempestivamente e integralmente le norme” e chiede alla Commissione Europea di “utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per farle rispettare, con particolare urgenza nei paesi in cui la libertà dei media è già stata notevolmente erosa”.

