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Salvini a Messina tra Ponte e proteste: “Opera da 120mila posti di lavoro”. Contestazione No Ponte a Torre Faro

- 06/08/2025
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MESSINA – Un clima di forte tensione ha accolto nel tardo pomeriggio di oggi il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, giunto a Messina per celebrare l’approvazione al Cipess del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto. A Torre Faro, a pochi passi dal Pilone, il leader della Lega ha incontrato i giornalisti prima di un direttivo straordinario del partito convocato dal commissario regionale Nino Germanà, ma ha dovuto fare i conti con la dura contestazione di un gruppo di attivisti del comitato No Ponte, tra i quali spiccava la figura dell’ex sindaco Renato Accorinti.

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Mentre il ministro illustrava i prossimi passi per la realizzazione della grande opera, una pioggia di cori e slogan si è levata dai manifestanti. “Non capisco come si possa dire no a un’opera che creerà lavoro e turismo e costerà meno e inquinerà meno dei traghetti”, ha commentato Salvini, visibilmente contrariato. “Abbiamo fatto in due anni e mezzo quello che i siciliani aspettavano da secoli, adesso spero che tutti remino nella stessa direzione”.

Forte del via libera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, Salvini ha snocciolato i punti chiave del progetto. Primo fra tutti, la risoluzione dei contenziosi legali pregressi: “Il nuovo contratto prevede il ritiro delle cause pendenti, sono azzerati tutti i contenziosi. Webuild si è impegnata a ritirare tutto”, ha affermato, chiudendo un capitolo di incertezza legale.

Sul fronte occupazionale, il ministro ha fornito cifre imponenti, stimando in 120mila le unità di lavoro che saranno impegnate nei cantieri, con centinaia di imprese italiane coinvolte. “Messina e Reggio Calabria faranno la parte del leone”, ha assicurato, promettendo un ruolo di primo piano per professionisti e tecnici locali. L’obiettivo temporale è chiaro: avviare i cantieri a settembre, previa registrazione della Corte dei Conti, e completare l’opera tra il 2032 e il 2033.

Il ministro ha anche affrontato i temi più spinosi, dai ricorsi degli espropriati alle infiltrazioni mafiose. “In Italia ci sono sempre quelli che dicono no a tutto”, ha tagliato corto. “Se ci saranno proposte migliorative ai progetti aggiuntivi siamo qui ad ascoltare. Gli espropriati riceveranno un 20% in più di indennità“. Sulla criminalità organizzata, ha garantito la massima attenzione: “Abbiamo occhi e orecchie affinché un solo euro non finisca nelle tasche sbagliate. Noi vigiliamo, conto che le procure ci diano una mano”.

Infine, Salvini ha voluto inquadrare l’infrastruttura in un contesto più ampio di sviluppo per l’isola: “Il Ponte da solo не risolverà tutti i problemi per la Sicilia, ma con nuove autostrade e ferrovie sì”.

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