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Il caso Todaro. Scomodo all’Ateneo di Messina? Scadenze e appalti, e la firma di Nello Pergolizzi che alimenta sospetti politici

- 04/08/2025
Todaro unime

A infittire il mistero è una lettera del sindacato SNALS che caldeggia la rimozione di Todaro. A firmarla non è il coordinatore provinciale Alberto Grio, il cui nome sul documento è sbarrato, ma Nello Pergolizzi

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MESSINA – La richiesta di decadenza per il consigliere d’amministrazione Paolo Todaro assume contorni sempre più definiti, trasformandosi da un caso apparentemente burocratico a un potenziale scontro di potere con pesanti implicazioni politiche e gestionali. Mentre l’amministrazione dell’Università di Messina, guidata dalla Rettrice Giovanna Spatari, procede sulla base di un presunto “mutamento di status”, nuovi elementi alimentano il sospetto che la vera posta in gioco sia il controllo su decisioni cruciali e appalti milionari.

La Difesa di Todaro: “Un errore di lettura delle norme”

La vicenda nasce dall’avvio di un procedimento di decadenza contro Todaro, rappresentante del personale tecnico-amministrativo, a seguito della sua aspettativa temporanea per un incarico dirigenziale all’Azienda Ospedaliera Universitaria. La tesi dell’Ateneo è che tale aspettativa comporti la perdita dei requisiti per ricoprire la carica, citando il Regolamento Generale.

La difesa di Todaro, affidata ai suoi legali, ha definito la mossa “frutto di una disattenta lettura delle norme”, sostenendo che la sua specifica tipologia di aspettativa, prevista da leggi nazionali, non rientra nei casi di ineleggibilità previsti dai regolamenti interni.

Il punto centrale della difesa è che l’aspettativa richiesta da Todaro non rientra in nessuna delle categorie citate dal Regolamento. Si tratta, invece, di una specifica aspettativa “per realizzare altra attività lavorativa”, prevista dalla Legge 183/2010 e dal Contratto Collettivo Nazionale. Crucialmente, questa normativa statale stabilisce che durante tale periodo “non si applicano le disposizioni in tema di incompatibilità”. Secondo i legali, le motivazioni addotte dall’Ateneo sono quindi “inconferenti alla fattispecie” e l’idea che Todaro abbia perso il suo “status” di dipendente è “priva di logica”. La richiesta è netta: archiviare immediatamente il procedimento.

L’Ombra della Politica: la firma di Nello Pergolizzi

pergolizzi
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A infittire il mistero è una lettera del sindacato SNALS che caldeggia la rimozione di Todaro. A firmarla non è il coordinatore provinciale Alberto Grio, il cui nome sul documento è sbarrato, ma Nello Pergolizzi, membro del direttivo SNALS e, soprattutto, Presidente del Consiglio Comunale di Messina. Un’ingerenza che sposta l’asse della contesa dal piano amministrativo a quello politico, sollevando interrogativi sulle reali motivazioni dietro l’attacco.

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Perché Tanta Fretta? Scadenze Milionarie e il Nodo UNILAV

Perché tanta urgenza nel voler rimuovere Todaro, concedendogli solo cinque giorni per presentare le sue controdeduzioni? La risposta potrebbe trovarsi nelle importanti scadenze che l’Ateneo deve affrontare.

A rendere il quadro ancora più complesso, e la tempistica della richiesta di decadenza ancora più sospetta, si aggiunge una serie di affidamenti milionari scaduti proprio il 3 agosto 2025, in attesa di una decisione da parte degli organi accademici competenti. Si tratta di servizi essenziali per un valore complessivo di quasi 9 milioni di euro annui:

  • Organizzazione e gestione dei servizi integrati di accoglienza e prima informazione, front-office e percorsi internazionalizzazione per gli studenti (importo annuo 2.303.219,47 €).
  • Supporto all’attività istituzionale e di alta rappresentanza (importo annuo 260.261,39 €).
  • Servizi di supporto all’attività amministrativa e contabile dell’Università (importo annuo 2.534.330,99 €).
  • Servizi di supporto all’attività amministrativa, didattica, di marketing a favore degli studenti (importo annuo 3.068.492,22 €).
  • Servizi di supporto per la gestione e cura del verde e del maneggio (importo annuo 242.281,49 €).
  • Servizi di supporto alle attività dell’ICT (importo annuo 910.691,16 €).

Insomma, Todaro è da rimuovere perché scomodo?

Il sospetto si salda con il contesto della convenzione UNILAV. Secondo quanto si apprende, la convenzione sarebbe scaduta il 5 luglio e, al momento, non sussisterebbe alcuna proroga valida, lasciando un ulteriore vuoto gestionale che necessita di una rapida e trasparente soluzione in seno agli organi competenti. La presenza di Todaro in Consiglio di Amministrazione potrebbe rappresentare un ostacolo per chi punta a una gestione “morbida” di queste delicate partite? La sua cacciata, in questo scenario, non sarebbe un atto amministrativo, ma un vero e proprio spoil system?

Spatari
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