

ROMA – Con una mossa a sorpresa che ridefinisce l’agenda politica calabrese e scuote i vertici di Forza Italia, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha annunciato ieri le proprie dimissioni, comunicando contestualmente l’intenzione di ricandidarsi alla guida della Regione. La decisione, veicolata attraverso un video messaggio, innesca di fatto il percorso verso elezioni anticipate, trasformando una crisi potenziale in un’offensiva politica calcolata.
Il tempismo dell’annuncio è tutt’altro che casuale. Giunge infatti alla vigilia dell’apertura degli Stati Generali del Mezzogiorno di Forza Italia, l’importante evento che si apre oggi a Reggio Calabria e che vedrà la partecipazione del segretario nazionale Antonio Tajani e di tutto lo stato maggiore del partito. Secondo autorevoli analisi, la mossa di Occhiuto è una precisa manovra strategica: anticipare le critiche legate all’indagine per corruzione che lo vede coinvolto, costringere il partito a una ricompattazione pubblica attorno al suo nome e, infine, chiedere una nuova, più forte, legittimazione direttamente all’elettorato calabrese.
La motivazione ufficiale fornita da Occhiuto si concentra sull’impatto che l’inchiesta giudiziaria starebbe avendo sulla sua azione di governo. “Nella mia amministrazione è tutto bloccato, nessuno si assume la responsabilità di firmare niente“, ha dichiarato il governatore, denunciando un clima di paralisi burocratica. Ha quindi evocato la “decapitazione politica” subita da altri presidenti calabresi nel loro ultimo anno di mandato, affermando di voler interrompere questo schema per evitare che “la Calabria si fermi”.
Pur essendo indagato dalla Procura di Catanzaro, Occhiuto ha ribadito la sua piena fiducia nell’operato della magistratura, ricordando di essersi sottoposto di sua iniziativa a un interrogatorio di quasi quattro ore. Ha, invece, indirizzato un duro attacco ai suoi avversari politici: “Ce l’ho con tutti questi politici di secondo piano, con questi odiatori […] che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per uccidere politicamente il presidente della Regione“.
La mossa di Occhiuto apre ora la strada a elezioni regionali anticipate, presumibilmente in autunno. Un appuntamento elettorale che egli stesso ha voluto configurare come un referendum sulla sua persona e sul suo operato. “Ho deciso di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria“, ha concluso nel suo messaggio. “Siate voi a dire se questo lavoro deve proseguire o se la Calabria si deve fermare. Saranno i calabresi a decidere, non altri“.
