
I sindacati: “Accertate gravi responsabilità. Il Comune verifichi il danno erariale e agisca nei confronti dei responsabili”

MESSINA – Con una sentenza definitiva, la Corte di Cassazione chiude una delle più gravi e controverse vicende nella gestione del personale di ATM SpA, disponendo il reintegro di uno dei cinque apprendisti illegittimamente estromessi nel 2023. Per Fit CISL, FAISA Cisal e ORSA, si tratta di una pronuncia di straordinaria rilevanza che certifica, senza più margini di ambiguità, una gestione aziendale gravemente lesiva dei diritti dei lavoratori e dannosa per l’interesse pubblico.
La sentenza: accertata l’illegittimità degli atti Il procedimento trae origine dalla mancata trasformazione di cinque contratti di apprendistato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, scelta assunta dall’ex Consiglio di Amministrazione di ATM SpA, presieduto da Giuseppe Campagna.
La Suprema Corte ha accertato che il provvedimento espulsivo fu adottato in maniera autoritaria, immotivata e in violazione delle norme, configurando un comportamento illegittimo sotto il profilo giuridico e gestionale. La Cassazione conferma quanto denunciato per anni dalle organizzazioni sindacali», dichiarano Fit CISL, FAISA Cisal e ORSA.
I lavoratori sono stati costretti a difendersi a proprie spese per vedere riconosciuto un diritto elementare, mentre i costi dei ripetuti contenziosi persi dall’azienda continuano a ricadere interamente sulla collettività messinese. Contenziosi seriali e danno economico per la città. La vicenda degli apprendisti non rappresenta un episodio isolato, bensì l’ennesima conferma di una prassi gestionale sistematicamente censurata dai tribunali. I sindacati richiamano anche il caso dei Pensionamenti forzati e illegittimi, successivamente annullati dall’Autorità giudiziaria, con conseguenti reintegri, risarcimenti e corresponsione di ingenti arretrati stipendiali. Siamo di fronte a un volume abnorme di contenziosi persi – continuano Cisl, Faisa e ORSA – che ha determinato un significativo drenaggio di risorse aziendali, successivamente ripianate attraverso fondi pubblici comunali, configurando un evidente pregiudizio per le casse cittadine. Il “sistema Campagna” ha generato un clima aziendale fortemente compromesso, caratterizzato per anni da conflittualità permanente, pressione psicologica e sistematica compressione dei diritti, più volte segnalato e mai adeguatamente affrontato.
Le richieste: accertamento delle responsabilità e netta discontinuità
Alla luce della sentenza e del quadro complessivo emerso, Fit CISL, FAISA Cisal e ORSA avanzano richieste precise e non più rinviabili: • Al Comune di Messina, in qualità di socio e soggetto vigilante: l’immediata apertura di un’istruttoria interna finalizzata a quantificare il danno economico complessivo arrecato alla collettività e a verificare l’eventuale sussistenza della Responsabilità Solidale, attivando ogni azione utile per il recupero delle somme nei confronti degli ex amministratori responsabili.
• Al nuovo management di ATM SpA: una presa di distanza formale, chiara e irreversibile dalle pratiche e dalle logiche del passato e dai “Cerchi Magici” interni che hanno generato. L’efficienza del servizio pubblico non può e non deve essere disgiunta dal rigoroso rispetto della legalità, delle relazioni sindacali e della dignità dei lavoratori. Solo attraverso trasparenza, rispetto delle regole e assunzione di responsabilità ATM potrà realmente ambire ad essere un’azienda pubblica moderna e credibile al servizio della città.
Le Segreterie Provinciali Fit CISL – FAISA Cisal – ORSA Trasporti











