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Messina social city: Gioveni “da fiore all’occhiello a ‘pozzo di San Patrizio’??”

- 19/12/2025
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“A fronte di costi sempre più esponenziali per un’azienda nata nel 2018 con l’obiettivo invece di contenerli, quando si procederà almeno alla ricontrattualizzazione del personale della Messina social city legata a quella degli enti locali per cancellare definitivamente il CCNL delle cooperative?”

Lo chiede nuovamente il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, anche in virtù della recente conferenza stampa autocelebrativa sui risultati ottenuti tenuta dal sindaco Basile, dalla Presidente dell’azienda Valeria Asquini e dal leader di Sud chiama Nord, che non può certamente bastare a far uscire la classica polvere nascosta sotto il tappeto.

Polvere rappresentata per esempio dalla discrasia di assumere personale a tempo determinato full time – evidenzia Gioveni – mentre al personale a tempo indeterminato, ben che vada, l’integrazione oraria viene garantita grazie ai fondi extra bilancio (ai quali certamente non si potrà sempre ricorrere) e non perché vengono considerati strutturali e quindi garantiti con fondi ordinari.

Dispiace – prosegue il consigliere – dover evidenziare queste storture in un’azienda che ho difeso e che personalmente ho anche contribuito a costituire, non soltanto perché ne ho votato la costituzione nel 2018 in Consiglio Comunale, ma anche per aver permesso nel 2016 con un apposito emendamento approvato nel Regolamento della gestione dei servizi sociali la possibilità per le Amministrazioni di passare dalla gestione indiretta a quella appunto diretta.

Però – insiste ancora l’esponente di FdI – non si può non evidenziare il fatto (che evidentemente crea malumore fra il personale e quindi possibili refluenze sui servizi) che lo stesso risulta ancora assunto col contratto delle cooperative, nonostante gli impegni assunti dall’Amministrazione e dalla stessa presidente Asquini in Commissione servizi sociali da me richiesta proprio per discutere del tema alla presenza anche delle organizzazioni sindacali.

D’altronde – rimarca ancora Gioveni – come si può giustificare il non avvio di un percorso di ricontrattualizzazione del personale visto che la Messina social city sta diventando ormai il classico “pozzo di San Patrizio” alla luce di ben 46 milioni di euro annui che l’azienda costa alla collettività?

Mi auguro pertanto – conclude il capogruppo di FdI – che amministrazione comunale e CdA dell’azienda possano rivedere alcune scelte in merito soprattutto alla gestione del personale ricontrattualizzandolo col CCNL degli enti locali, anche per non fare differenze col personale delle altre società partecipate del Comune che certamente godono di ben altro trattamento economico e giuridico. 

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