
Dalle intercettazioni sul chirurgo ed ex parlamentare emerge un nuovo filone d’inchiesta: pressioni per “alleggerire” la prognosi di un marittimo ferito ed evitare guai giudiziari alla Caronte & Tourist. Il Gip: «Notevole solerzia nell’assecondare l’amico»

MESSINA – Non solo truffe, corruzione e la gestione privatistica del Policlinico. Dal “vaso di Pandora” scoperchiato dall’inchiesta sul noto chirurgo plastico ed ex parlamentare Francesco Stagno d’Alcontres – finito ai domiciliari il 5 dicembre scorso – emerge un nuovo, inquietante filone investigativo. Una vicenda che esce dalle corsie dell’ospedale e sale a bordo delle navi dello Stretto, coinvolgendo un nome di primo piano dell’imprenditoria siciliana: Vincenzo Franza, amministratore delegato della Caronte & Tourist.
I magistrati della Procura di Messina, coordinati dalla procuratrice aggiunta Rosa Raffa, hanno stralciato dal fascicolo principale una nuova ipotesi di reato: tentativo di depistaggio in concorso (art. 375 c.p.). Al centro della vicenda, un infortunio sul lavoro “gestito” – secondo l’accusa – con l’obiettivo di insabbiare la verità e proteggere gli interessi della compagnia di navigazione.
La telefonata e la “soglia” dei 40 giorni
Tutto nasce “in corso d’intercettazione”. Nel maggio 2024, i Carabinieri stanno ascoltando il telefono di Stagno d’Alcontres per l’indagine sulle sponsorizzazioni congressuali. Improvvisamente, l’attenzione degli investigatori si sposta su una serie di chiamate concitate tra il medico e l’ingegnere Vincenzo Franza.
È appena accaduto un incidente grave sulla nave Nerea, a Salina. Un marittimo, Antonino Gemelli, si è ferito seriamente. Franza chiama l’amico chirurgo, che dirige il reparto dove l’operaio è stato ricoverato il 19 maggio. La richiesta dell’armatore, ricostruita nell’ordinanza del Gip Pugliese, è esplicita: serve “concordare” una prognosi.
L’obiettivo è tenerla sotto i 40 giorni, preferibilmente 30. Non è un numero casuale: nel diritto penale italiano, una prognosi superiore ai 40 giorni per infortunio sul lavoro fa scattare automaticamente la procedibilità d’ufficio per lesioni gravi. Rimanere sotto quella soglia significa, per l’azienda, evitare quasi certamente un processo penale e i relativi controlli sulla sicurezza, a meno che il lavoratore non presenti querela.
La “solerzia” del primario e il muro contro la Guardia Costiera
Secondo il Gip, Stagno d’Alcontres mostra una «notevole solerzia nell’assecondare la richiesta dell’amico». Nonostante le condizioni del marittimo siano critiche – ferite lacero-contuse profonde e una frattura della rotula che richiederanno tre interventi chirurgici e 50 giorni di ricovero – la macchina del depistaggio si mette in moto.
L’atteggiamento del professore cambia drasticamente quando a chiedere conto della situazione sono le autorità. Il 25 maggio, gli ufficiali della Guardia Costiera, su mandato della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto (competente per territorio, essendo l’incidente avvenuto a Salina), si presentano per acquisire la cartella clinica. Stagno d’Alcontres si oppone. Rifiuta la consegna, sostenendo che la cartella sia “incompleta” e ancora “aperta”, fornendo agli ufficiali solo il referto iniziale dell’ospedale di Lipari con la prognosi “comoda” di 30 giorni.
La cartella clinica “muta”
Quando la Procura riesce finalmente a sequestrare la documentazione completa tramite decreto, emerge la discrepanza. La lettera di dimissioni, co-firmata dall’ex parlamentare, appare “anomala”: omette di indicare la prognosi finale in giorni e, fatto ancor più grave, non menziona la frattura della rotula. Un silenzio clinico che un medico legale nominato dai pm ha poi smascherato, certificando la sussistenza di una lesione personale grave.
Il licenziamento lampo e i legami economici
A rendere il quadro ancor più fosco c’è il destino del lavoratore. Il giorno stesso dell’infortunio, il rapporto di lavoro di Gemelli con la Caronte & Tourist viene interrotto. La causale ufficiale è “licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo”. Nessuna menzione dell’incidente avvenuto a bordo, né della malattia. L’uomo viene, di fatto, cancellato dall’organico nel momento di massima vulnerabilità.
Ma cosa legava Stagno a Franza, oltre all’amicizia? Il Gip evidenzia rapporti anche di natura economica: il chirurgo utilizzava le strutture ricettive del gruppo Franza per l’organizzazione dei suoi congressi scientifici. Un do ut des che, secondo l’accusa, avrebbe portato il primario a tradire il giuramento di Ippocrate per tutelare gli interessi dell’armatore.
Il fascicolo è ora separato da quello principale: la posizione dei due indagati per il tentato depistaggio viaggia su un binario parallelo, che potrebbe presto incrociarsi con le indagini della Procura di Barcellona sull’incidente stesso.











