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Inchiesta D’Alcontres: la difesa di Franza respinge le accuse. “Solo interesse per la salute del marittimo, nessuna pressione illecita”

- 16/12/2025
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L’avvocato Alberto Gullino interviene sulla posizione di Vincenzo Franza, indagato in concorso con Francesco Stagno D’Alcontres. Al centro della vicenda l’incidente occorso a un dipendente sulla nave Quirino e le presunte interlocuzioni con l’ex primario del Policlinico.

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MESSINA – Si allarga il fronte dell’indagine che ha scosso la sanità messinese e che vede agli arresti domiciliari l’ex direttore della Chirurgia Plastica del Policlinico, Francesco Stagno D’Alcontres. Nelle ultime ore, l’attenzione degli inquirenti si è focalizzata su un nuovo filone che coinvolge Vincenzo Franza, amministratore delegato del gruppo Caronte & Tourist, indagato in concorso con il medico. A chiarire la posizione dell’armatore è intervenuto il suo legale di fiducia, l’avvocato Alberto Gullino, con una nota volta a sgombrare il campo da quelle che la difesa definisce “interpretazioni forzate” di condotte assolutamente lecite.

Il fatto: l’incidente sulla nave Quirino

Il nodo della vicenda riguarda un infortunio sul lavoro occorso a un marittimo, Antonino Gemelli, a bordo della nave Quirino (impiegata nei collegamenti con le isole minori). Secondo l’ipotesi accusatoria, dopo l’incidente ci sarebbero stati contatti diretti tra Vincenzo Franza e Francesco Stagno D’Alcontres. La Procura ipotizza che tali interlocuzioni potessero mirare a un “interessamento” volto a gestire la refertazione o il decorso clinico del dipendente in modo funzionale agli interessi della compagnia, evitando potenziali ripercussioni legate alla sicurezza sul lavoro o all’operatività della nave.

La difesa: “Nessuna ingerenza, solo umanità e dovere aziendale”

L’avvocato Alberto Gullino ha respinto fermamente questa ricostruzione, fornendo una chiave di lettura diametralmente opposta dei fatti e delle intercettazioni agli atti. “L’ingegnere Franza,” ha precisato il legale, “si è limitato a svolgere il proprio dovere di amministratore attento alla salute dei propri dipendenti. Le telefonate intercorse con il professor Stagno D’Alcontres, medico di chiara fama e conoscente di vecchia data, avevano l’unico scopo di sincerarsi delle condizioni cliniche del marittimo infortunato e di garantire che ricevesse le migliori cure possibili presso la struttura pubblica.”

Secondo la difesa, dunque, non vi sarebbe stata alcuna pressione indebita né tantomeno la volontà di alterare certificazioni mediche o nascondere la dinamica dell’incidente della Quirino. “Scambiare la premura datoriale per un tentativo di corruzione o di induzione al falso è un teorema che non trova riscontro nella realtà dei fatti e che smonteremo punto per punto,” ha aggiunto Gullino.

L’iscrizione di Franza nel registro degli indagati si innesta nel più ampio calderone dell’inchiesta che ha travolto Stagno D’Alcontres, accusato di aver creato un “sistema” per ottenere sponsorizzazioni e fondi dalle case farmaceutiche in cambio di forniture ospedaliere, e di aver gestito il reparto in maniera personalistica. Per la Procura, il rapporto tra l’armatore e il medico sarebbe una prova della capacità di quest’ultimo di tessere reti di favori a vari livelli. Per la difesa di Franza, invece, si tratta di un equivoco che rischia di criminalizzare rapporti di normale cortesia istituzionale e sociale.

Nelle prossime settimane, l’avvocato Gullino produrrà documentazione difensiva volta a dimostrare la totale estraneità di Franza rispetto alle logiche contestate al chirurgo, ribadendo che la gestione dell’incidente sulla Quirino ha seguito i canali previsti dalle normative vigenti in materia di infortuni sul lavoro.

caronte quirino