
Il report Agenas fotografa un’Italia in miglioramento, ma l’Isola resta seconda per numero di controlli (43). In città maglia nera al Papardo con 6 segnalazioni, criticità su cuore e oncologia anche per Piemonte e Policlinico. In provincia pesa ancora il “nodo” del percorso nascita.

Il sistema sanitario nazionale è un organismo complesso e il suo check-up annuale, affidato al Programma Nazionale Esiti (PNE) 2025, ha restituito una fotografia nitida, a tratti impietosa ma necessaria, dello stato di salute degli ospedali italiani. Sebbene il trend nazionale mostri segni di miglioramento, con un calo delle strutture “rimandate” (da 239 a 198), la Sicilia resta un territorio in chiaroscuro, seconda solo alla Campania per numero di audit richiesti.
Il report, presentato al Ministero della Salute e curato da Agenas, non stila classifiche, ma segnala dove è urgente intervenire. E su questo fronte, la lente d’ingrandimento si posa con decisione sulla città e sulla provincia di Messina.
Il contesto: perché scatta l’Audit?
Prima di entrare nel dettaglio dei nosocomi peloritani, è fondamentale comprendere il metodo. Un audit non è una condanna, ma una chiamata all’azione. Scatta quando una struttura registra, per due anni consecutivi, un livello di performance “molto basso” su specifici indicatori clinici o presenta gravi lacune nella registrazione dei dati.
“Il PNE è un pilastro essenziale per garantire che la qualità dell’assistenza sia misurabile, confrontabile e in continuo miglioramento.” — Orazio Schillaci, Ministro della Salute.
In Sicilia, sono 43 le strutture chiamate a revisione, su un totale di 103 settori di intervento. Sebbene il dato sia in lieve miglioramento rispetto all’anno precedente, la concentrazione di criticità nell’area messinese richiede un’analisi dettagliata.
Focus Città: La situazione a Messina
La città dello Stretto presenta tre realtà ospedaliere principali sotto osservazione, con l’Azienda Ospedaliera Papardo che registra il dato più complesso a livello regionale (ex aequo con il Policlinico di Palermo).
| Struttura Ospedaliera | N. Audit | Settori e Indicatori Critici |
| Ospedale Papardo | 6 | Neurochirurgia: Mortalità a 30gg per craniotomia (tumore cerebrale). Cardiochirurgia: Mortalità a 30gg per Bypass aorto-coronarico e Valvuloplastica. Ortopedia: Ritardo intervento frattura femore (>48h). Ostetricia: Eccesso di episiotomie e gestione parto dopo cesareo. |
| Policlinico “G. Martino” | 2 | Chirurgia Oncologica: Mortalità a 30gg per tumore al polmone. Ostetricia: Gestione parto vaginale in donne con pregresso cesareo. |
| Ospedale Piemonte | 2 | Cardiologia d’urgenza: Pazienti trattati con angioplastica (PTCA) oltre i 90 minuti. Cardiologia: Mortalità a 30gg per Infarto Miocardico Acuto. |
1. Ospedale Papardo: 6 Audit richiesti
Il Papardo è la struttura cittadina con il maggior numero di criticità segnalate, spaziando dalla neurochirurgia alla cardiochirurgia, fino al percorso nascita. Agenas segnala la necessità di audit per:
- Neurochirurgia: Mortalità a 30 giorni dall’intervento di craniotomia per tumore cerebrale.

- Cardiochirurgia: Mortalità a 30 giorni per bypass aorto-coronarico isolato e per valvuloplastica/sostituzione valvole.
- Ortopedia: Tempistiche dell’intervento chirurgico per frattura del collo del femore (entro 48h).
- Percorso Nascita: Alta proporzione di episiotomie e parti vaginali in donne con pregresso cesareo.
2. Policlinico “G. Martino”: 2 Audit richiesti
Il Policlinico universitario presenta un quadro più contenuto ma focalizzato su due aree specifiche:
- Oncologia: Mortalità a 30 giorni per intervento chirurgico di tumore al polmone.
- Ostetricia: Proporzione di parti vaginali in donne con pregresso taglio cesareo.

. Ospedale Piemonte: 2 Audit (Area Cardiocircolatoria)
Per il presidio di Viale Europa, le criticità sono concentrate esclusivamente nell’area dell’emergenza cardiologica.
- Angioplastica: Proporzione di pazienti trattati con PTCA entro 90 minuti dall’accesso.
- IMA: Mortalità a 30 giorni per Infarto Miocardico Acuto.
Vengono segnalati livelli “molto bassi” (anche se non sotto audit formale) anche per lo scompenso cardiaco e per i volumi di ricovero in chirurgia (colecistectomia e tumore al colon).
Focus Provincia: Il nodo del “Percorso Nascita”
Spostando lo sguardo alla provincia, emerge con prepotenza una criticità sistemica della sanità siciliana: l’area gravidanza e parto. I presidi di Milazzo, Patti e Taormina condividono quasi tutti segnalazioni su indicatori ostetrici, in particolare l’abuso di episiotomie e le difficoltà nella gestione del parto vaginale post-cesareo.
| Ospedale | N. Audit | Principali Criticità Segnalate |
| Milazzo | 5 | Scompenso cardiaco, Infarto (mortalità 30gg), Episiotomie, Cesarei primari, VBAC (parto naturale dopo cesareo). |
| Patti | 3 | Infarto (mortalità 30gg), Episiotomie, Cesarei primari. (Segnalato volume basso per Colecistectomia). |
| Taormina | 2 | Infarto (mortalità 30gg), Episiotomie. (Segnalati volumi bassi per Colecistectomia e Protesi ginocchio). |
I dati del PNE 2025 per Messina e provincia restituiscono l’immagine di una sanità a due velocità, dove eccellenze cliniche convivono con “sacche” di inefficienza organizzativa o procedurale che impattano sugli esiti.
È evidente una difficoltà trasversale nell’area cardiologica d’urgenza (presente al Piemonte, Milazzo, Patti e Taormina) e una gestione del percorso materno-infantile che fatica ad allinearsi agli standard nazionali, ricorrendo ancora troppo spesso a pratiche come l’episiotomia o il cesareo primario.
Tuttavia, come sottolineato da Agenas, il sistema è “in movimento”. La riduzione del 17% delle strutture coinvolte a livello nazionale e il calo degli audit in Sicilia rispetto all’anno precedente indicano che il monitoraggio funziona: non come punizione, ma come bussola per orientare le risorse e correggere la rotta, garantendo ai cittadini messinesi cure più sicure e appropriate.








