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Messina, Cacciotto (III Municipalità) boccia la ciclabile di Viale San Martino: “Inutile e pericolosa, va rimossa o ridotta”

- 06/12/2025
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MESSINA – Due anni di sperimentazione sono sufficienti per emettere una sentenza, e quella del Presidente della Terza Municipalità, Alessandro Cacciotto, è inappellabile: la pista ciclabile del Viale San Martino, nel segmento compreso tra Viale Europa e Villa Dante, è un fallimento tecnico e funzionale.

Non usa mezzi termini il rappresentante istituzionale, che a seguito di un recente sopralluogo e di un confronto diretto con i residenti della zona, torna a chiedere all’Amministrazione Comunale un passo indietro urgente su un’infrastruttura definita non solo “inutile”, ma concretamente problematica per la viabilità e la sicurezza.

L’accusa: “Un budello che paralizza i soccorsi”

Il cuore della critica mossa da Cacciotto non riguarda l’ideologia della mobilità dolce, ma la sua applicazione pratica in quel preciso contesto urbano. Secondo il Presidente, difendere quell’opera oggi significa negare l’evidenza dei fatti in nome di un ambientalismo di facciata.

“Solo chi non vuole vedere o solo chi vuole esibire il ‘cartellino’ del green a tutti i costi, può ‘benedire’ la pista ciclabile che insiste tra Viale Europa e Villa Dante” dichiara Cacciotto nella nota.

Il problema strutturale sollevato riguarda la geometria della strada, ridotta ormai a quello che viene definito un “budello”. La conformazione attuale della carreggiata ha eliminato ogni margine di manovra, cancellando la possibilità di sosta temporanea non solo per i privati, ma anche per i servizi essenziali.

Il nodo dei mezzi pubblici e delle emergenze

L’analisi del Presidente della Terza Municipalità mette in luce una criticità logistica allarmante:

  • Stop al TPL: Con la dismissione della linea tranviaria in quel tratto, gli autobus che la sostituiscono non hanno lo spazio fisico per effettuare le fermate in sicurezza senza bloccare il flusso.
  • Mezzi di soccorso: Ambulanze e mezzi d’emergenza, in caso di intervento, non hanno spazi di accostamento, costringendo al blocco totale della circolazione.

“Nessuno si può fermare se non bloccando tutti e tutto”, sottolinea Cacciotto, definendo questa condizione come una anormalità che non può essere accettata come consuetudine.

La proposta: Sosta a disco orario e riduzione della pista

Di fronte a quello che viene descritto come un bilancio biennale deludente, la richiesta rivolta a Palazzo Zanca è pragmatica. Cacciotto invita l’Amministrazione a rivedere il progetto con due possibili soluzioni:

  1. L’eliminazione totale della pista nel tratto interessato.
  2. La riduzione ad una sola corsia, un compromesso che libererebbe spazio vitale.

L’obiettivo è recuperare la funzionalità della strada, permettendo la reintroduzione della sosta a disco orario su un lato della carreggiata – misura fortemente richiesta da residenti e commercianti – e garantendo nuovamente la possibilità di fermata per autobus e mezzi di soccorso.

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