

MESSINA- Udienza oggi al Tar di Palermo sul ricorso presentato dal Comitato cittadino “Amo il Mio Paese”, contro il progetto di frazionamento dell’umido a Mili Marina, località di Messina. Il comitato, difeso dall’avvocato Paolo Starvaggi, nel corso dell’udienza ha innanzitutto ribadito con fermezza e dovizia di argomentazioni la piena legittimazione a ricorrere. Ampio spazio è stato dedicato ai profili di illegittimità dell’opera. La difesa ha ricordato che l’intervento progettato contrasta apertamente con la normativa vigente in materia di distanze minime dagli abitati, dai centri civici e dai piccoli insediamenti rurali, un tema che in udienza è stato rimarcato come “non superabile” proprio in ragione delle garanzie ambientali e sanitarie previste dal legislatore. A rafforzare tali rilievi, è stato evidenziato come anche il Comitato tecnico scientifico dell’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente abbia espresso pareri critici, ponendo l’accento sulle problematiche derivanti dalla localizzazione dell’impianto e sulle potenziali ricadute per la popolazione residente. Si attende ora il provvedimento definitivo del Tar che sarà determinante per il futuro dell’intervento e per le istanze di tutela avanzate dal Comitato. Il Presidente del Comitato, Mimmo Brancato, esprime ottimismo sull’esito del ricorso e ribadisce che “l’impianto sarebbe assolutamente illegittimo, innestandosi sul Depuratore esistente, anch’esso fuori legge e con rilevantissime criticità, e andrebbe a determinare una vera e propria bomba ecologia sulla testa dei residenti. Resta comunque in piedi il procedimento penale sull’esposto-denuncia presentato dal Comitato per chiedere il sequestro dell’area per evitare l’inizio dei lavori qualora il Tar non dovesse bloccare l’iter per cavilli procedurali”.











