
Tremestieri, Uil: «Silenzi inaccettabili su un’opera da 90 milioni. Chi lavora per affossare il porto?»

“La montagna ha partorito il topolino” è questa la nitida valutazione che, con abbondante generosità, possiamo esprimere in merito all’atteso vertice, oltremodo carbonaro, inerente lo stato dei lavori per la realizzazione del nuovo porto di Tremestieri. Purtroppo, le poche notizie che sono filtrate non sono affatto positive e, in primo luogo, pongono un serissimo tema concernente la comunicazione che la città di Messina e i messinesi pretendono riguardo un’opera da quasi 90 milioni di euro, ricordiamo che si tratta di denaro della collettività, che può rappresentare una concreta svolta per la mobilità, per la qualità della vita quotidiana delle persone e per un nuovo assetto urbanistico della città che, liberandosi definitivamente dalla presenza asfissiante di tir e automezzi, potrà finalmente riconquistare un rapporto virtuoso e sostenibile con il mare e realizzare un adeguato waterfront” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, e Pasquale De Vardo e Antonino Di Mento, segretari generali di Feneal Uil e Uil Trasporti Messina.
“Purtroppo, con indubbio sconcerto e seria preoccupazione, dobbiamo registrare l’assordante ed inaccettabile silenzio da parte di chi, al contrario, dovrebbe, in tempo reale, comunicare alla collettività lo stato dei lavori e, soprattutto, con altrettanta trasparenza, le reali problematiche che si addensano sempre più pericolosamente nell’appalto del porto di Tremestieri. I fatti sono chiari e non possono essere modificati: oggi le lavorazioni del porto di Tremestieri sono, ad essere generosi, soltanto al 37%; inoltre, dei lavori della diga foranea che è il “cuore” dell’opera non c’è traccia e, conseguentemente, la data di consegna dell’infrastruttura prevista nel luglio 2026 appare, purtroppo, un’assoluta chimera. Inoltre, vi sono anche gravi frizioni tra la ditta appaltatrice e l’attuale concessionaria del porto riguardo addirittura il banale transito dei mezzi nell’area di cantiere. La traduzione di questo caos si può riassumere con una sola parola, vale a dire: incompiuta. É questo la concreta e nefasta prospettiva che incombe pericolosamente. Pertanto, lanciamo un allarme che investe tutti i soggetti istituzionali, a partire dal commissario per la realizzazione del porto Di Sarcina, al sindaco Basile nella qualità di stazione appaltante e al presidente dell’Autorità di sistema portuale dello stretto Rizzo. In tal senso, reiteriamo una richiesta urgente di incontro protocollata qualche tempo fa al presidente Rizzo per affrontare la problematica ed avere dati ufficiali che non possono più essere nascosti o frutto di incontri carbonari che non coinvolgano pienamente la città. Noi non ci fermeremo e insisteremo senza sosta per raggiungere l’obiettivo primario ed imprescindibile che è quello della realizzazione, nei tempi previsti, del porto di Tremestieri. La città deve, però, avere ben chiare le idee su questa vicenda di ordinaria e maldestra burocrazia poiché è lampante che c’è chi lavora scientemente per l’affossamento dell’appalto dell’infrastruttura e per la sua mancata realizzazione. Un disegno che vedrà la fermissima opposizione della Uil e dei lavoratori” hanno così concluso Ivan Tripodi, Pasquale De Vardo e Antonino Di Mento.











