

Una lettera di Renato Ciraolo, presidente del Circolo Pickwick, riaccende i riflettori su una delle vicende più aspre della passata amministrazione comunale. Indirizzata al sindaco Federico Basile, la missiva chiede un’indagine interna su presunte anomalie procedurali e metodi “incompatibili giuridicamente ed eticamente” che sarebbero stati adottati dalla Polizia Municipale nel novembre 2021.
La richiesta di Ciraolo trae origine da un atto recente, l’“ordinanza di inclusione” n. 6993 del 18 giugno 2025, relativa a una multa che il presidente del Pickwick definisce “estorta”. Ciraolo segnala di aver già depositato, lo scorso 11 agosto, una lettera in merito presso l’ufficio contravvenzioni della Polizia Municipale, indirizzata alla responsabile del servizio, Loredana Di Natale.
Ora, però, si rivolge direttamente al primo cittadino, ponendo un quesito che va oltre la sanzione in sé: Ciraolo chiede a Basile se quell’atto “non obblighi ad una indagine sull’impiego di metodi investigativi” che violerebbero i diritti della persona.
I fatti del 2021: la multa e la “gogna”

Per comprendere la portata della richiesta, è necessario tornare al novembre 2021, culmine di un duro scontro tra l’allora sindaco Cateno De Luca e il circolo di lettori, iniziato con i blitz a Piazza del Popolo (Piazza Lo Sardo) per lo sgombero delle bancarelle di libri usati.
Ciraolo, nella sua lettera, rievoca un episodio specifico: “Era la domenica del 7 novembre del 2021, quando almeno quattro vigili urbani, tre vigilesse verbalizzanti alle 19:00 di domenica al mio domicilio e l’operatore del video, si sono mobilitati”.
Secondo la ricostruzione di Ciraolo, questa mobilitazione anomala (in orario serale e festivo) non era finalizzata a un normale atto di servizio, ma a “procurare all’ex sindaco Cateno De Luca immagini necessarie alla gogna mediatica della sera dell’8 novembre”.
Il riferimento è alla nota vicenda in cui Ciraolo fu filmato – a suo dire “pedinato” – mentre depositava un sacchetto di rifiuti. Il video fu poi pubblicato sulla pagina social dell’ex sindaco, accompagnato da commenti che additavano Ciraolo come “zozzone”, in un’operazione che il presidente del Pickwick ha sempre definito diffamatoria e persecutoria.
La multa, secondo Ciraolo, fu “partorita dalla sudditanza all’arbitrio dell’ex sindaco” ed è “destituita della legalità formale“.
Il Contesto Giudiziario e l’Appello all’Amministrazione

La vicenda, come ricorda lo stesso Ciraolo, è già “sottoposta al giudizio del Tribunale di Messina”. L’aspra contesa del 2021, infatti, generò un incrocio di denunce: da un lato Ciraolo contro l’ex sindaco e il comandante della Municipale dell’epoca per abuso d’ufficio (relativamente ai fatti di Piazza del Popolo), dall’altro le azioni dell’amministrazione.
Questo scontro si inseriva in un clima giudiziario generale estremamente complesso che circondava la figura di Cateno De Luca, le cui battaglie legali avevano visto anche richieste di rimessione dei processi dal tribunale di Messina a quello di Reggio Calabria, per legittimo sospetto. Sebbene il caso Ciraolo sia processualmente distinto e radicato a Messina, esso è emblematico del livello di tensione istituzionale di quel periodo.
Oggi, Ciraolo non chiede a Basile di entrare nel merito del processo penale o della legittimità della multa (già impugnata), ma di avviare un’indagine amministrativa sulla condotta dei dipendenti comunali.
Il punto centrale della sua lettera è il contrasto tra la “solerzia e la preparazione istantanea nell’esecuzione di un piano diffamatorio” – che, secondo lui, non può essere “improvvisata” – e i normali “tempi della burocrazia” e la “carenza di organico” che affliggono l’ordinaria amministrazione.
L’appello a Basile è netto: spetta al sindaco, scrive, presiedere al “rapporto di fiducia del cittadino” e liberare i fatti del 2021, orchestrati (secondo Ciraolo) da “dipendenti del Comune identificabili”, dal “sospetto di deviazione istituzionale con procedure amministrative verificabili nell’interesse pubblico”.
LETTERA AL SINDACO DI MESSINA FEDERICO BASILE
“Chiedo al sindaco della mia città se l’ordinanza di inclusione numero 6993 del 18 giugno 2025 per una multa estorta, come denuncio nella lettera allegata, indirizzata e consegnata all’ufficio sezione contravvenzione della Polizia Municipale, l’11 agosto la dottoressa signora Loredana Di Natale responsabile del servizio gestione sanzioni, non obblighi ad una indagine sull’impiego di metodi investigativi incompatibili giuridicamente ed eticamente con i diritti della persona.
Era la domenica del 7 novembre del 2021, quando almeno quattro vigili urbani, tre vigilesse verbalizzanti alle 19:00 di domenica al mio domicilio e l’operatore del video, si sono mobilitati per procurare all’ex sindaco Cateno De Luca immagini necessarie alla gogna mediatica della sera del 8 novembre.
La multa partorita dalla sudditanza all’arbitrio dell’ex sindaco, sfacciatamente rivendicato, è destituita della legalità formale, alla quale sono vincolati gli atti dell’autorità legittima.
La solerzia e la preparazione istantanea nell’esecuzione di un piano diffamatorio alieno dal servizio pubblico non si attagliano a formazioni operative improvvisate, laddove l’ordinario svolgimento dei compiti istituzionali segue i tempi della burocrazia e deve adeguarsi alla carenza di organico.
A chi se non al sindaco spetta presiedere al rapporto di fiducia del cittadino nella fedeltà dell’operato dell’amministrazione ai principi della convivenza?
I fatti tra il 31 ottobre e l’8 novembre 2021 sottoposti al giudizio del Tribunale di Messina, orchestrati contro alcuni lettori del Circolo Pickwick da dipendenti del Comune identificabili, devono essere liberati dal sospetto di deviazione istituzionale con procedure amministrative verificabili nell’interesse pubblico.” .
Con rispetto, Renato Ciraolo












