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MESSINA, RESIDENZE ZANKLON: IL CONSIGLIO TRACCIA LA LINEA. AVANTI SOLO IL PROGETTO “POLICLINICO”, BOCCIATI CENTRO E ARCHIMEDE

- 12/11/2025
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​La nebbia politica si è diradata, lasciando intravedere con nitidezza quale sarà il futuro delle residenze universitarie a Messina. Quanto emerso dalla seduta odierna della sesta commissione consiliare non lascia spazio a molte interpretazioni: la rotta della maggioranza di “Sud chiama Nord” è tracciata e prevede il sacrificio di due progetti su tre.

​Il verdetto della Commissione​, come ampiamente preventivato alla vigilia, il confronto in aula ha delineato una strategia precisa sul dossier Zanklon. Dopo un lungo dibattito, il momento della verità è arrivato con la messa ai voti delle tre delibere, restituendo un quadro politico finalmente chiaro.

Progetto “Policlinico”: la proposta ha registrato 9 astensioni. Si tratta della cosiddetta “astensione tecnica”, un segnale che, nel gergo d’aula, spesso prelude a un via libera o comunque a una non belligeranza in vista del passaggio definitivo.​

Progetti “Centro” e “Archimede”: Destino opposto per le altre due iniziative. Qui la scure della maggioranza si è abbattuta con 5 voti contrari (espressione di Sud chiama Nord), a fronte delle 4 astensioni dell’opposizione. Una bocciatura politica netta.​

​La geografia degli alloggi universitari in città sembra quindi destinata a cambiare in un unico punto. Se le previsioni saranno confermate nel prossimo Consiglio Comunale, l’unico progetto a vedere la luce sarà quello relativo all’area di Minissale. Un intervento massiccio che prevede la realizzazione di 504 nuovi alloggi a servizio del Policlinico e dell’Ateneo.​

​Sebbene l’ultima parola debba essere ancora formalmente scritta dal Civico Consesso, l’orientamento emerso in commissione suona come una sentenza anticipata. Il “Sì” sembra ormai blindato solo per il comparto sud, mentre per “Centro” e “Archimede” la strada appare ormai sbarrata. Si attende ora solo il passaggio formale in Consiglio per certificare quello che appare, a tutti gli effetti, come l’unico epilogo possibile di questa complessa vicenda urbanistica.

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