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Taormina, il trionfo dello scontrino. De Luca scambia il Tax-Free per il Vangelo e il +624% si sgonfia

- 10/11/2025
de luca caffe

Quel che De Luca non dice è che Global Blue misura gli scontrini dei ricchi e che non è l’ISTAT. E, soprattutto, De Luca si vanta di un periodo, con il Covid di mezzo – dal 2019 a oggi – che “interessa” la sua sindacatura (iniziata a metà 2023) solo per l’ultimo scampolo.

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Il palco è sempre il palco, anche quando è digitale. E Cateno De Luca, dall’altare di Taormina, non perde occasione per montare l’amplificatore e annunciare il miracolo. L’ultimo grido di giubilo arriva sotto forma di un numero che fa tremare i polsi: +624%.

Una cifra sparata in un post trionfalistico, che nelle intenzioni del sindaco doveva certificare la resurrezione turistica della Perla dello Ionio. “Secondo le recenti stime di Global Blue“, scrive De Luca, “la nostra città ha registrato un incremento del +624% nei volumi turistici rispetto all’estate 2019“. Non contento, affonda il colpo sulla rivale storica: “superando di gran lunga Capri (+156%)”.

È un risultato “straordinario”, dice. Misura “arrivi e presenze”, misura “il valore economico generato dal turismo e dal settore del lusso”.

Poi, la piroetta da perfetto saltimbanco, l’attribuzione del merito non al mercato globale, non alla fine della pandemia, ma al proprio genio: “Ogni giorno raccogliamo i frutti di una visione chiara: trasformare Taormina in un modello di sviluppo per tutta la Sicilia”.

La doccia fredda della realtà

Peccato che il palco, stavolta, poggi su fondamenta di cartone. A smontare il teatro dei numeri ci pensa chi quella città l’ha amministrata prima e, forse, i dati li sa ancora leggere: l’ex sindaco Mario Bolognari.

Mentre De Luca festeggia il “modello Taormina”, Bolognari, con pazienza da entomologo, infilza la bolla di sapone. In un post lapidario, spiega l’ovvio.

Cos’è Global Blue? Non è l’ISTAT, non è l’Osservatorio Regionale del Turismo. “Global Blue”, scrive Bolognari, “è un’azienda leader mondiale nei servizi di Tax Free Shopping“.

Traduzione per i non addetti ai lavori, e soprattutto per gli uffici stampa troppo entusiasti: non contano i turisti che entrano, non contano i pernottamenti, non contano le granite. Contano i soldi che i turisti extracomunitari spendono in beni di lusso e per cui chiedono il rimborso IVA.

L’arte di confondere le ricevute con la crescita

Il +624% non misura “arrivi e presenze”. Misura il volume d’affari di Global Blue. Misura quanti Rolex, quante borse di Gucci, quanti souvenir costosi sono passati per le casse convenzionate, battendo lo scontrino per il rimborso fiscale.

È un trucco vecchio come la propaganda: prendere un dato (il Tax Free), spacciarlo per un altro (il turismo totale) e, soprattutto, attribuirsi il merito.

Ma c’è un’altra beffa nel trionfo. L’aritmetica, oltre che la statistica, condanna la propaganda. De Luca si vanta di un periodo – dal 2019 a oggi – che “interessa” la sua sindacatura (iniziata a metà 2023) solo per l’ultimo scampolo. Un terzo, o forse anche meno, dell’intervallo temporale. I frutti che lui rivendica oggi, ammesso che siano frutti e non scontrini, sono stati seminati e coltivati da altri. Lui è arrivato per l’ultima spremuta, ma si è intestato l’intera vendemmia.

De Luca confonde, scientemente o per ignoranza – e non si sa cosa sia peggio – i turisti con i clienti d’alta gamma. Il boom mondiale del lusso post-pandemia, che vede americani, arabi e asiatici spendere cifre folli, diventa, nella narrazione deluchiana, merito della sua “visione”.

Capri, che cresce “solo” del +156% (sempre in rimborsi IVA), viene usata come paragone per dimostrare il genio locale, dimenticando che Taormina partiva forse da volumi di Tax Free molto più bassi nel 2019, rendendo il balzo percentuale statisticamente più facile.

“Quando si diffondono numeri”, chiosa amaro Bolognari, “bisogna spiegare bene di cosa si tratta”.

La “narrazione trionfalistica” si scioglie così come neve al sole di Taormina. Il +624% è reale, ma riguarda gli scontrini dei ricchi. Il resto è fuffa da palcoscenico. Il “modello Taormina” che De Luca vuole esportare in Sicilia rischia di essere solo questo: l’arte di vendere un rimborso IVA come una rivoluzione.

de luca bolognari