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Zanklon, il cerchio si chiude: i terreni sarebbero dei Giostra. Un patrimonio PNRR in mani private, Mondello sapeva?

- 05/11/2025
Salvatore Mondello SRR

L’affare Zanklon: i 37 milioni del PNRR per costruire su terreni che sarebbero già dei Giostra? L’interrogativo sul Vicesindaco Mondello e la vigilanza del Consiglio Comunale.

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L’operazione Zanklon, il colossale intervento di housing universitario da 37 milioni di euro di fondi PNRR, si arricchirebbe di un nuovo, inquietante particolare. Un dettaglio che, se confermato, trasformerebbe un’operazione di speculazione immobiliare sussidiata nell’affare del secolo per i suoi proponenti.

Secondo indiscrezioni che filtrano negli ambienti politici e tecnici, i terreni sui quali dovrebbero sorgere i tre studentati – l'”Archimede”, il “Policlinico” e il “Centro” – apparterrebbero già alla stessa famiglia Giostra, promotrice dell’intera operazione attraverso la società di gestione Zanklon Capital.

Se così fosse, il disegno apparirebbe perfetto, quasi sfacciato.

Ricapitoliamo l’architettura di un’operazione che non risolve il problema degli alloggi per i 10.000 fuori sede, ma crea un prodotto d’élite. Zanklon Capital ottiene 37 milioni di euro di fondi pubblici (PNRR) per costruire, a costo zero per l’impresa, circa 1.800 posti letto. Di questi, la stragrande maggioranza (il 70%, circa 1.260 posti) sarà affittata a prezzi di mercato, stimati in 650 euro al mese, creando uno studentato di lusso inaccessibile ai più.

Non solo. Allo scadere del vincolo di 12 anni, l’intera cubatura – palazzi moderni e già a reddito – rientrerà nella piena disponibilità patrimoniale dei privati.

Come se non bastasse, ora emerge l’ipotesi che il PNRR non stia finanziando solo la costruzione degli immobili, ma stia di fatto valorizzando terreni che sarebbero già di proprietà degli stessi proponenti. Soldi pubblici usati per costruire su terreni privati, che torneranno ai medesimi privati gonfiati di valore e liberi da vincoli.

Qui entra in gioco il Consiglio Comunale di Messina. L’aula è chiamata a vigilare e, soprattutto, ad approvare le complesse deroghe urbanistiche necessarie a far sorgere edifici definiti “mostruosi” e sovradimensionati, come quello previsto all’Archimede.

I consiglieri, al momento del voto, saranno consapevoli di non stare semplicemente autorizzando studentati, ma di stare forse ratificando un’operazione di arricchimento privato che usa i fondi per lo sviluppo come leva finanziaria?

La domanda, a questo punto, sorge spontanea e va indirizzata al vertice dell’urbanistica cittadina: l’assessore e vicesindaco Salvatore Mondello era a conoscenza di questo particolare sulla proprietà dei suoli? Sapeva che l’intera filiera dell’operazione, dal terreno al mattone fino alla gestione futura, farebbe capo ai medesimi soggetti?

Non si sta risolvendo il caro-affitti, che a Messina ha visto i prezzi gonfiarsi del 70-80% anche per immobili fatiscenti. Si sta usando il PNRR per blindare una rendita milionaria, aggravando la crisi abitativa e creando un precedente devastante.

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