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LA CONSULTA DELLA CORTE COSTITUZIONALE ACCOGLIE IL RICORSO DELL’ORSA

- 03/11/2025
massaro orsa

Riconosciuta l’effettiva rappresentatività nelle singole aziende per i Sindacati non firmatari di Contratto.

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Uno storico pronunciamento della Corte Costituzionale pone le basi per superare l’annosa monopolizzazione delle relazioni sindacali che insiste in molte aziende sul territorio nazionale. Il giudizio di costituzionalità N. 156, depositato il 30/10/2025, è nato da un ricorso del Tribunale di Modena, in funzione di giudice del lavoro, in seguito al contenzioso che dura ormai da tempo tra il sindacato autonomo ORSA Trasporti e l’azienda del trasporto pubblico modenese SETA SpA.

Nonostante l’ORSA vantasse un numero consistente di iscritti nell’unità produttiva di Modena – risultando in alcuni anni la prima o la seconda forza sindacale – l’azienda si era sempre rifiutata di riconoscere i diritti sindacali e le Relazioni Industriali. Fino a oggi, infatti, una distorta interpretazione della Legge consentiva ai datori di lavoro di conferire rappresentatività solo ai sindacati che avessero firmato il contratto collettivo applicato in azienda o che avessero comunque partecipato alla trattative.

Poiché ORSA non era stata ammessa a firmare né a partecipare a tali accordi di livello Nazionale/Territoriale, era stata estromessa dai diritti legati alla rappresentatività sindacale. In buona sostanza, il vecchio sistema creava un “circolo vizioso” che consentiva al datore di lavoro di scegliere il proprio interlocutore sindacale, escludendo le sigle considerate “scomode”, anche se dotate di un forte
consenso territoriale tra i lavoratori. Con tale sistema blindato delle Relazioni Industriali si innescava il paradosso per cui, in molte attività produttive, il datore di lavoro considerava interlocutori privilegiati solo i Sindacati firmatari di Contratto Collettivo seppure poco rappresentativi in azienda. Viceversa, i Sindacati a cui strumentalmente veniva impedita la trattativa pativano l’esclusione seppure fortemente rappresentativi.

Significa che, in determinate aziende, sindacati con pochi iscritti, in alcuni casi senza alcun seguito fra i lavoratori, detenevano l’esclusiva dei diritti sindacali e della rappresentatività semplicemente perché firmatari dei Contratti Collettivi di categoria, mentre un sindacato non firmatario ma con un notevole consenso in azienda in termine di lavoratori associati, restava fuori dalle stanze decisionali, in spregio ai principi della democrazia rappresentativa che regola le Relazioni Sindacali ai livelli nazionali e allo stesso modo devono trovare applicazione al secondo livello territoriale.

A ristabilire giustizia ed equità è finalmente intervenuta la Corte Costituzionale che così si è pronunciata:
Compete al legislatore un’organica riscrittura della disposizione censurata, affinché essa, dopo essere stata profondamente incisa dall’esito referendario, e successivamente emendata da questa Corte, venga a delineare un assetto normativo capace di valorizzare l’effettiva rappresentatività in azienda quale criterio di accesso alla tutela promozionale delle organizzazioni dei lavoratori”.

La Confederazione ORSA ringrazia il proprio Comparto Trasporti per la competente e dettagliata rivendicazione, ai massimi livelli, dei principi di democrazia e libertà sindacale costituzionalmente garantiti. La storica sentenza della Corte Costituzionale apre un nuovo scenario che a cascata ricadrà su tutti i settori produttivi e consentirà ai lavoratori di scegliere liberamente da chi farsi rappresentare.

f.to: Mariano Massaro – segr. Generale ORSA

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