
1 euro per il lumino dei defunti, ma lo scontrino non si vede. La ditta incassa, il Comune non può controllare il suo 56% di quota.

Un euro per il defunto. Un euro per la lampadina. Un euro che esce dalla tasca del cittadino e finisce nel buio. Nessuno scontrino, nessuna ricevuta. Come se quell’euro fosse un’offerta volontaria, e non il pagamento di un servizio pubblico.
Una storia pazzesca. E non perché sia una novità, in questo nostro strano Paese. Una storia che accade a S. Teresa di Riva, dentro i cimiteri comunali, raccontata sul sito di Gazzetta del Sud. Una storia pazzesca perché non parliamo di un commerciante distratto, ma del concessionario ufficiale del Comune. Una società che, da contratto, dovrebbe versare all’ente pubblico – cioè a tutti noi – il 56,25% “sull’effettivo incasso”.
Se l’incasso “effettivo” si basa sugli scontrini, e gli scontrini non vengono emessi, come si calcola la quota del Comune? La decide la ditta da sola?
Il consigliere di minoranza Nino Bartolotta, che solleva il caso, si presenta per l’acquisto. A lui, guarda caso, chiedono: “Vuole lo scontrino?”. Alla sua collega di minoranza, Cristina Pacher, invece no. Come mai questa discrezionalità? Si decide a simpatia? O forse si decide in base alla faccia, per vedere chi è un “normale cittadino” e chi invece è lì per controllare?
Il consigliere Bartolotta ha ricostruito bene la faccenda: niente scontrino, niente traccia. Niente traccia, niente quota versata al Comune. E già che ci siamo, niente IVA versata allo Stato. L’evasione è doppia.
In questa faccenda, la responsabilità è tutta della classe politica. È il solito “lassismo”. È l’incapacità, o forse la furbizia, di chi dovrebbe controllare e non controlla. Di chi affida un servizio pubblico e poi si dimentica di verificare come viene gestito. In questa Repubblica accade il contrario di come dovrebbe: prima si incassa, poi, forse, si stabilisce la norma (cioè si batte lo scontrino, se qualcuno ha il coraggio di chiederlo). Il cittadino paga. Il concessionario incassa. E il Comune? Il Comune, forse, resta a guardare. Pazzesco, appunto.










