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La giravolta di Rizzo all’ATM, l’affondo di Musolino: “I puristi del 2018? Folgorati dal potere, ora siedono al sottogoverno”

- 31/10/2025
musolino spiaggia ringo

Nomine a Messina, l’ex “purista” Rizzo all’ATM. Musolino: “Il potere coopta i suoi critici”.

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Non si è fatta attendere la reazione alla nomina dell’avvocato Massimo Rizzo alla presidenza dell’OdV di ATM. Un incarico tecnico, certo, ma da 60 mila euro annui, che assume i contorni del più classico teatrino della politica messinese. A scagliare la prima pietra, con la consueta precisione chirurgica, è la senatrice Dafne Musolino.

La nomina di Rizzo – già consigliere di Libera Me e fustigatore dell’amministrazione De Luca ai tempi della sua prima sindacatura – è per la Musolino l’emblema di un potere che, una volta consolidato, coopta persino i suoi critici più severi.

Ecco la dichiarazione della senatrice, affidata ai social, che non usa mezzi termini:

Questi non sono gli amici. Questi sono quelli che quando De Luca era Sindaco, si rivestivano di purezza e di verginità e ci accusavano di essere sceriffi, populisti, volgari, etc. etc. E lui specialmente una volta si permise pure di darci i voti!

Adesso che il sistema De Luca è al potere, che ha un potere consolidato tanto da potersi permettere di offrire nomine e incarichi con grande generosità, questi puristi del genere, questi fustigatori dei costumi altrui, questi savonarola del diritto pubblico, siedono con grande nonchalance nei posti di sottogoverno senza nemmeno avere dovuto fare atto di abiura… perché non serve, a sconfessare il loro credo precedente basta l’avere accettato le nomine.

Ma queste nomine non ci sarebbero mai state se De Luca non avesse ottenuto i risultati raggiunti dal 2018 al 2022 compresa elezione di Basile Sindaco grazie al sacrificio di chi ci credeva veramente in quella amministrazione.

Morale della favola: chi ha lavorato dall’interno, adesso è fuori perché elemento non gradito o comunque dissonante. Chi invece criticava dall’esterno, adesso è dentro perché serve allargare la base del consenso e fa punteggio se arruoli proprio chi ti criticava perché serve a dimostrare che sei riuscito a piegarlo alla tua visione delle cose.

Questa è la politica più deteriore, quella che pensa a potere e incarichi e non ha nulla a che vedere con lo spirito di servizio per il benessere della collettività.”

La morale della favola, che la senatrice ci racconta, è questa. Ed è una morale amara. Chi ha lavorato dall’interno per costruire quel sistema che funzionava e che era molto diverso da quel che è diventato, ma che oggi è presenza “dissonante” o non più gradita, è fuori. Chi, invece, criticava dall’esterno, oggi è dentro.

Perché? Perché arruolare il critico di un tempo “fa punteggio”. Serve a dimostrare che sei riuscito a “piegarlo”. È la prova muscolare del potere. E ha ragione, la senatrice, quando conclude che questa “è la politica più deteriore”. Che dimentica la cosa per cui dovrebbe esistere.

Massimo Rizzo Basile 02 2025
Massimo Rizzo Basile 02 2025
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