

MESSINA – Nuovi e complessi risvolti emergono nella decennale vicenda del cantiere abbandonato di via Antonello Freri, a Provinciale. Un’area privata diventata, secondo il Presidente del Terzo Quartiere Alessandro Cacciotto, una “bomba ecologica” e un pericolo per la pubblica incolumità, a causa di una gru che incombe da anni sul quartiere. Dopo uno stallo prolungato e un’ordinanza sindacale rimasta inascoltata, Cacciotto chiede all’Amministrazione Comunale un intervento drastico e urgente: la messa in sicurezza e la bonifica immediata, agendo in danno del privato.

“Si tratta per carità di una vicenda privata,” sottolinea Cacciotto nel suo comunicato, “che però ha purtroppo avuto delle ripercussioni nella sfera pubblica.” La situazione, che si trascina da circa un decennio, ha trasformato il sito in una discarica a cielo aperto. Il cantiere è diventato una “bomba ecologica con spazzatura di ogni tipo, cagionando delle condizioni igienico sanitarie veramente gravi”. A questo si aggiunge l’ansia costante dei residenti: “Sul cielo sopra Provinciale pende da tantissimi anni una gru, con tutte le ansie e le preoccupazioni immaginabili.”
Il Consiglio della Terza Municipalità, fin dal suo insediamento nel 2022, ha ripetutamente segnalato la criticità. “Abbiamo comunicato, formalmente e non, all’Amministrazione Comunale la necessità di uscire da questa situazione di empasse,” spiega Cacciotto, “e di adottare i provvedimenti opportuni e consequenziali, tra cui quello di agire in danno del privato”.
Queste pressioni hanno portato, nell’agosto 2024, all’emissione dell’ordinanza sindacale n. 142. Il provvedimento diffidava il titolare dell’area a mettere in sicurezza e bonificare il cantiere entro 60 giorni, pena l’intervento sostitutivo del Comune e le altre conseguenze di legge.
“L’ordinanza sindacale non ha però sortito alcun effetto”, prosegue Cacciotto. Il silenzio dell’Amministrazione è stato interrotto solo questa settimana, quando la vicenda si è ulteriormente complicata. Cacciotto ha appreso che il cespite immobiliare era interessato da una procedura esecutiva immobiliare già dal 2022 e che, da febbraio 2024, della questione era stata investita la custodia giudiziaria.
Ma i colpi di scena non sono finiti. “Sempre in settimana,” riporta Cacciotto, il custode giudiziario “mi ha comunicato che la procedura esecutiva era stata dichiarata improcedibile e che dunque l’immobile sarebbe tornato alla ditta (debitrice esecutata).” Tuttavia, il condizionale è d’obbligo: “Parrebbe che il compendio immobiliare… sarebbe tornato nella disponibilità, in virtù di un altro procedimento pendente, non più alla Ditta ma ad altro soggetto”.
“Insomma una vicenda complessa,” commenta Cacciotto, “che ribadisco è del tutto privata ma che non può certamente continuare ad avere delle conseguenze che incidono sulla vita della collettività di Provinciale”.
Di fronte a questo labirinto legale e all’inerzia fattuale, Cacciotto annuncia la prossima mossa: “La prossima settimana predisporrò quanto necessario, invitando l’Amministrazione Comunale ad intervenire sulla vicenda intimando al titolare effettivo dell’area di eseguire quanto necessario per bonificare e mettere in sicurezza il cantiere”. L’obiettivo resta invariato e la richiesta è netta: “In caso di omissione, il Comune si sostituisca, come previsto per legge, agendo in danno del privato. È una situazione che non può più essere tollerata”.










