150 views 2 min 0 Comment

Il welfare della mafia: anziani disperati “custodi” di armi e droga per sopravvivere

- 24/10/2025
armi
WhatsApp vds

È un “reddito di cittadinanza” parallelo, illecito, pagato dai clan. Una fotografia cruda di un fenomeno che lega la disperazione sociale alla criminalità organizzata. In interi nuclei familiari dove si fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, le piccole somme di denaro garantite dalla mafia o dalla criminalità per custodire armi e, soprattutto, droga, rappresentano l’unica, vera forma di sostentamento.

Questa analisi, confermata da fonti della Questura, svela come la criminalità organizzata sfrutti la miseria per garantirsi basi logistiche sicure. Ad accettare questo patto sono sempre più spesso persone insospettabili, preferibilmente anziani, che vivono ai margini.

Si tratta di casi disperati: persone che, in condizioni normali, avrebbero remore a nascondere l’arsenale o lo stupefacente di un boss, ma che di fronte alla necessità accettano poche centinaia di euro per trasformare la propria casa in un deposito.

La strategia è doppiamente vantaggiosa. I delinquenti, affidandosi a soggetti estranei ai giri criminali e per questo “puliti”, rischiano molto meno. I “custodi”, d’altro canto, non solo ricevono un’entrata fissa, ma, in virtù dell’età avanzata, riescono spesso a evitare il carcere anche quando vengono scoperti.

Non sempre, però, va così. Le forze dell’ordine riescono a incastrare fiancheggiatori e criminali, nonostante le mille precauzioni adottate da questi ultimi. I clan osservano misure di sicurezza stringenti, specie prima di procedere al ritiro del materiale nascosto.

L’attività di questi fiancheggiatori disperati, inoltre, non si limita alla mera custodia. Le analisi investigative hanno rivelato un coinvolgimento più profondo. Alcuni anziani fungono da vedetta, utilizzando radioline ricetrasmittenti per monitorare i movimenti sospetti. Altri, disponendo di molto tempo libero, si occupano persino del confezionamento delle singole dosi di sostanze stupefacenti, effettuando la pesatura e la preparazione della droga, sollevando i loro “datori di lavoro” anche da questa incombenza.

Arrivare a loro non è mai facile. A volte è frutto di preparazione investigativa, altre di fortuna. Come nel caso recente in cui un’unità cinofila ha fiutato per strada un modico quantitativo di marijuana addosso a un giovane. Il ragazzo era appena uscito dall’appartamento utilizzato come deposito dai “custodi”. Una volta entrati, l’odore inconfondibile ha confermato i sospetti e svelato l’attività illecita che si svolgeva al suo interno.

Stazione CC Giostra 1
triolo banner
triolo banner