
Il Rapporto nazionale 2025 stima 103 casi e 270 vittime nell’Isola. Emerge un sommerso enorme: oltre il 75% dei preti non è mai stato denunciato alla magistratura italiana. Aggiornamenti da Messina e Siracusa.

Un quadro allarmante, che parla di oltre 1.250 casi complessivi di violenze sessuali nella Chiesa italiana, di cui 1.106 compiuti direttamente da sacerdoti. Sono i dati sconcertanti contenuti nel nuovo Rapporto nazionale 2025 di Rete L’Abuso, l’associazione che da anni si occupa di censire il fenomeno e dare voce alle vittime.
Il report stima un totale di 4.625 vittime note, di cui 4.395 abusate da preti. Numeri che, secondo l’associazione, evidenziano un’incidenza “molto alta”: il 3,57 per cento dei circa 31.000 preti italiani. Un dato, sottolinea la Rete, in linea con quanto ammesso da fonti cattoliche, che nello stesso arco temporale avevano riconosciuto 1.049 casi.
Il problema, definito “endemico e noto al Vaticano almeno dal 1962” (anno della direttiva segreta Crimen sollicitationis), è aggravato da una “grave carenza di strumenti di prevenzione e di tutela dei minori” nel Paese. Per questo, Rete L’Abuso invoca un “intervento deciso del Garante nazionale e dei Garanti regionali” per chiamare politica e cittadini a un’azione di responsabilità collettiva.
La mappa degli abusi: Sicilia al quarto posto
L’indagine traccia una geografia del dolore che tocca tutto il territorio nazionale. In testa alla classifica negativa si trova la Lombardia, con 174 tra sacerdoti e laici coinvolti e 562 vittime. Seguono il Veneto (88 casi, 572 vittime) e la Toscana (81 casi, 292 vittime).
Subito dopo, al quarto posto, si colloca la Sicilia. Sull’Isola, il Rapporto 2025 censisce 103 casi che hanno coinvolto sacerdoti e laici, con un totale di 270 vittime accertate. Cifre che rendono la regione uno dei punti nevralgici del fenomeno in Italia. Le regioni con meno casi segnalati sono il Molise (16) e la Valle d’Aosta (4).
Il sommerso e gli aggiornamenti dalla Sicilia
Il dato forse più drammatico del rapporto riguarda il “sommerso”. Oltre il 75% dei sacerdoti coinvolti in abusi sessuali – 839 su 1.106 – non sarebbe mai stato denunciato alla magistratura italiana. Molti episodi non sono mai arrivati in tribunale a causa della prescrizione o perché gestiti esclusivamente tramite procedimenti interni alla Chiesa.
Questo scenario trova riscontro in recenti vicende di cronaca siciliana. Proprio a inizio ottobre 2025, la Procura di Messina ha chiesto una condanna a 4 anni per un sacerdote accusato di violenza sessuale nei confronti di una migrante ospite di una casa d’accoglienza.
A Siracusa, inoltre, la Procura ha aperto da tempo un’inchiesta su presunti abusi sessuali che sarebbero stati commessi da almeno due sacerdoti, a seguito di notizie giunte da fonti confidenziali.
Sul fronte istituzionale, la Chiesa siciliana ha mostrato segnali di reazione. Già nel novembre 2022 era stato costituito un Centro regionale di ascolto per la tutela dei minori. Più di recente, nel novembre 2024, la diocesi di Ragusa ha promosso una “Giornata di preghiera per le vittime”, mentre l’arcidiocesi di Palermo ha presentato un primo rapporto sulle attività di prevenzione (ottobre 2024) e avviato incontri di formazione specifici per i seminaristi (marzo 2025).










