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Sciopero in ATM: il 7 novembre stop di 4 ore. I sindacati denunciano: “Gestione autoritaria e spreco di fondi pubblici”

- 22/10/2025
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Le organizzazioni sindacali FIT-CISL, FAISA CISAL e ORSA TRASPORTI hanno proclamato la prima azione di sciopero di 4 ore per tutto il personale di ATM S.p.A.. L’astensione dal lavoro è fissata per il 7 novembre 2025, dalle ore 16:01 alle ore 20:00.

La decisione, si legge nel documento sindacale protocollato in data 22 ottobre 2025, giunge al termine della doppia procedura di raffreddamento. I sindacati denunciano che nessun riscontro è pervenuto da parte di ATM S.p.A. né da fonti prefettizie ai tentativi di conciliazione obbligatori, determinandone l’esito negativo per “assenza di disponibilità aziendale al confronto”.

Le motivazioni della protesta

Alla base dello sciopero vi è una lunga lista di contestazioni mosse all’azienda.

1. L’Accordo Integrativo I sindacati chiedono di “rimettere in trattativa l’inappropriato accordo integrativo di secondo livello”. Le OO.SS. contestano il fatto che l’accordo sia stato applicato senza l’approvazione del referendum dei lavoratori e senza la firma delle stesse sigle, definite “fortemente rappresentative in azienda”. L’intesa viene inoltre bollata come “discriminante per i dipendenti fruitori di Legge 104”, “confusionaria nel calcolo del premio di produzione” e “omessa e/o male interpretata nella parte favorevole ai lavoratori”.

2. Gestione del Personale e del Servizio Le sigle denunciano una “gestione autoritaria del personale”, attuata attraverso “costanti provvedimenti disciplinari pretestuosi” e “ingenti richieste di risarcimenti economici a carico dei lavoratori”. Si contesta inoltre:

  • La “progressiva privatizzazione dei servizi complementari” (Verifica, Manutenzione, Officine, Rimozione Forzata, Portineria, controllo strisce Blu e ZTL).
  • La “carenza di autisti” con conseguente “soppressione delle corse Bus programmate”.
  • “Dubbie prassi selettive” per promozioni e funzionamenti temporanei.
  • Una “disposizione unilaterale dell’Organizzazione del Lavoro” in violazione del CCNL, con “variazioni delle zone di lavoro chiaramente ritorsive e discriminanti”.

3. Utilizzo dei Fondi Pubblici I sindacati accusano l’azienda di “distrazione di risorse pubbliche”. Nel mirino finiscono i “bonus/premi individuali” distribuiti “in modo blindato a insindacabile discrezione dell’azienda”, senza che vengano specificati i ritorni di tali investimenti “in termini di produttività e miglioramento del servizio”. Viene inoltre citato il “cattivo impiego di fondi pubblici” per il revamping della tranvia, costato 6 milioni di euro, che “presentava ancora le originarie disfunzioni prima di essere definitivamente dismessa”. Infine, si denunciano i “contenziosi legali innescati con i lavoratori” che hanno visto “in molti casi, l’azienda soccombere”, con condanne al pagamento di “ingenti risarcimenti e spese legali saldate con denaro pubblico”.

Modalità dello sciopero

Lo sciopero si terrà il 7 novembre 2025 dalle 16:01 alle 20:00. Saranno garantiti i servizi minimi previsti dalla Legge 146/90. Le figure professionali preposte alla sicurezza non potranno essere utilizzate in sostituzione del personale scioperante. Durante la protesta sono sospese le prestazioni straordinarie. I sindacati ricordano inoltre che “è inibito all’azienda interrogare i dipendenti sull’intenzione di adesione prima dell’inizio dello sciopero”.

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