

“Il futuro inizia oggi“? Un titolo evocativo, forse fin troppo, per la conferenza stampa odierna di Sud chiama Nord, a cui ci siamo presi la licenza di aggiungere un innocente punto interrogativo.
Ma di quale futuro si parla? Quello annunciato è l’ingresso di Maria Fernanda Gervasi come nuova coordinatrice cittadina. Un nome che accende i riflettori sulle “commistioni” politiche che sanno già di accordi elettorali.
La Gervasi, infatti, non è una neofita. Già consigliera della Quarta Circoscrizione, ex coordinatrice di Forza Italia Giovani e candidata nel 2022 nella lista “Ora Sicilia”, vicina a Luigi Genovese. Un percorso politico sviluppatosi a lungo accanto alla sottosegretaria Matilde Siracusano, prima della conversione sulla via di Cateno De Luca.
Percorsi nettamente diversi, toni che tempo fa si erano sollevati fino a diventare inascoltabili (tra Cateno De Luca e la stessa Matilde Siracusano, con buona pace di Occhiuto che De Luca l’ha voluto in lista alle regionali calabresi), e che oggi si mischiano in quel calderone che è la “tradizionale politica”. Quella stessa politica che, a quanto pare, diventa “bona cosa” solo se a praticarla è De Luca.
Ma il vero oggetto della conferenza non era l’arruolamento della Gervasi. Mentre Cateno De Luca si esercitava in ipotesi elettorali, riesumando persino l’evocazione del “Sindaco di Sicilia”, la vera notizia è stata servita: De Luca rilancia Federico Basile come candidato a Sindaco per le prossime amministrative.
Proprio Basile. L’uomo scelto per guidare Messina nel quinquennio del probabile inizio del cantiere per il Ponte sullo Stretto. Lo stesso Basile che, pochi minuti prima, sedeva silente al fianco del “tagliandista” della sua amministrazione, Cateno De Luca, in un’operazione che mette in dubbio la sua stessa effettiva carica di Sindaco.
La domanda sorge spontanea: Palazzo Zanca è diventata la segreteria politica di De Luca o Basile avrà uno scatto d’orgoglio per affrancarsi e conquistare dignità e indipendenza?
Mentre nel salone si compievano questi esercizi di preveggenza elettorale, a poche decine di metri più in là, la realtà presentava il conto. La quasi totalità dei dipendenti comunali era riunita in pre stato di agitazione, con le sigle sindacali, per una volta, tutte unite.
Il motivo? Lo “sproposito” del Direttore Generale Salvo Puccio. Lo stesso che, invece di trovare soluzioni per pagare un diritto dei dipendenti (le PEO 2023) maturato 36 mesi fa – e per il quale si scopre che NON CI SONO SOLDI A SUFFICIENZA – aveva proposto ieri la firma di un atto illegittimo e nullo: la rinuncia preventiva alle cause legali. Ma di questo abbiamo già abbondantemente scritto nel “solito” silenzio generale.
Una proposta respinta al mittente dai sindacati. E il rischio, ora, è che lo stesso destino possa toccare alla candidatura di Basile (o dello stesso De Luca), alla luce di alleanze che stridono con quanto dichiarato solo poche settimane fa da quegli stessi alleati: “la scelta del candidato potrebbe non essere espressione di De Luca“. Quindi?










