
L’accesso ispettivo, disposto ai sensi dell’art. 143, fa seguito all’inchiesta della DDA di Messina su appalti e mazzette che vede indagato il sindaco Pietrafitta e che era stata oggetto di un’interrogazione parlamentare di Ismaele La Vardera.

Torna ad allungarsi l’ombra pesante della mafia sul Comune di Mazzarrà Sant’Andrea. Il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani, ha provveduto oggi, con proprio decreto e su delega del Ministro dell’Interno, a nominare una Commissione di indagine per verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione o condizionamento di tipo mafioso.
L’invio degli ispettori, ai sensi dell’articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali, non arriva come un fulmine a ciel sereno, ma si innesta in un clima giudiziario e politico già rovente.
L’intervento della Prefettura fa, infatti, seguito alla pesante inchiesta, ancora in corso, della DDA di Messina sull’assegnazione di appalti pubblici nel piccolo comune. Un’indagine che, già lo scorso agosto, era diventata un caso politico rilevante, tanto da spingere il deputato regionale e giornalista Ismaele La Vardera a presentare un’interrogazione parlamentare all’ARS.
Nell’inchiesta della DDA risultano indagati il sindaco mazzarrese, Carmelo Pietrafitta, e l’esperto dell’Ufficio Tecnico da lui nominato, il geometra Giuseppe Di Natale. L’indagine vede coinvolti nomi di peso, finiti agli arresti, come l’ex capo del clan dei “Mazzarroti” ed ex pentito, Carmelo Bisognano (di cui si legge che la compagna del Sindaco Pietrafitta, Francesca Bisognano, sarebbe cugina), e i fratelli imprenditori di Patti, Antonino e Davide Giardina. Sarebbero state proprio le rivelazioni definite “clamorose” di Antonino Giardina a svelare i presunti meccanismi di assegnazione degli appalti pubblici a Mazzarrà.
Un quadro allarmante che, dopo l’intervento della magistratura e della politica regionale, potrebbe aver portato ora alla nomina della Commissione prefettizia.
Non è, peraltro, la prima volta che Mazzarrà Sant’Andrea finisce sotto questa specifica lente: l’ente comunale era già stato sciolto per infiltrazioni mafiose nell’ottobre del 2015.
La Commissione di indagine nominata oggi dal Prefetto Di Stani è composta da figure tecniche di alto profilo: il Viceprefetto dott. Carmelo Musolino, il Tenente Colonnello Vincenzo Letizia, Capo Sezione della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Messina, e dalla dottoressa Maria Cacciola, Funzionario Economico Finanziario in servizio presso l’Ufficio Territoriale del Governo.
La Commissione potrà avvalersi di un apposito nucleo di supporto composto da personale delle Forze di Polizia. L’accesso ispettivo avrà una durata iniziale di tre mesi, con possibilità di proroga di ulteriori tre mesi, al termine dei quali verrà stilata una relazione per il Ministro dell’Interno.











