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Taormina, a rischio il servizio ASM: la circolare del Dipartimento regionale pone i limiti

- 17/10/2025
ASM-Taormina

Un servizio nato per unire e che ora rischia di essere diviso dalla burocrazia. Il trasporto pubblico comprensoriale, avviato nell’estate del 2024 dall’Azienda Servizi Municipalizzati di Taormina per collegare la Perla dello Ionio con Letojanni, Giardini Naxos, Castelmola e Gaggi, è a un bivio. Una circolare del Dipartimento regionale Infrastrutture, firmata dal dirigente Salvo Lizzio, potrebbe imporre uno stop forzato, scatenando la dura reazione degli amministratori locali che denunciano un attacco al “libero mercato” orchestrato dalle lobby del trasporto.

Tutto nasce dall’articolo 99 della legge di stabilità regionale dello scorso anno, una norma pensata per potenziare l’offerta turistica. La legge consentiva ai Comuni turistici di estendere le proprie linee di trasporto urbano ai comuni limitrofi, assumendosene gli oneri, per creare una rete di mobilità più efficiente. Un’idea semplice e funzionale, che ASM Taormina ha trasformato in realtà, creando un “microsistema” che ha da subito incontrato il favore di residenti e visitatori.

Ora, però, la Regione fa un passo indietro, o meglio, precisa. La circolare del dirigente Lizzio richiama tutti all’ordine, sottolineando che anche quella norma deve sottostare alle leggi quadro nazionali ed europee in materia di contratti pubblici e servizi di trasporto. In sintesi, il documento spiega che una semplice autorizzazione a “sconfinare” non basta per esercitare un vero e proprio servizio di linea in un altro comune. Questo, infatti, si configurerebbe come trasporto pubblico locale extraurbano, un settore dove la Regione ha già concesso, tramite gara pubblica, diritti di esclusiva ad altri operatori. In pratica, secondo Palermo, il servizio di ASM andrebbe a invadere un campo dove esistono già dei monopoli tutelati da contratti di servizio pubblico.

Il Dipartimento pone quindi paletti molto stretti per il futuro: le estensioni delle linee comunali saranno autorizzate solo in assenza di servizi extraurbani già attivi e, comunque, limitatamente a una sola fermata utile nel comune vicino. Le autorizzazioni già concesse, come quella di ASM, dovranno essere adeguate entro il 31 dicembre. Per ora, quindi, i bus continueranno a viaggiare, ma l’orizzonte è carico di incertezza.

La reazione del mondo politico locale non si è fatta attendere ed è durissima. “Le lobby del trasporto pubblico locale hanno condizionato i dirigenti dell’Assessorato per ottenere l’inoperatività della norma regionale da noi proposta”, attacca senza mezzi termini il sindaco di Taormina, Cateno De Luca. “Siamo sotto attacco perché ci siamo permessi di rompere un monopolio facendo una cosa normale, creando un microsistema di trasporto che sta funzionando. Ma a chi lucra sui servizi pubblici essenziali nelle stanze palermitane questo non va bene”.

Gli fa eco il deputato regionale Giuseppe Lombardo: “Quando si fa buona amministrazione c’è chi vuole fermarti. Forse abbiamo toccato qualche interesse e qualche monopolista che non vuole la concorrenza. Noi, invece, siamo per dare servizi e abbiamo una visione comprensoriale”.

La questione, dunque, si sposta dal piano amministrativo a quello politico. Una battaglia che si giocherà nei prossimi mesi e che deciderà il futuro della mobilità in uno dei comprensori più importanti della Sicilia.

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