
Parenti e amici attorno alla bara nella camera ardente

E’ stata aperta la camera ardente al PalaOreto a Palermo dove è stato portato il feretro del giovane Paolo Taormina ucciso davanti al locale di famiglia domenica scorsa. Attorno alla bara ci sono i genitori, parenti e amici. I funerali di Paolo si terranno giovedì prossimo, alle 10, nella Cattedrale a Palermo. Nella camera ardente si sono recati anche il sindaco Roberto Lagalla, diversi assessori e consiglieri comunali. Nella sala del PalaOreto è stata messa una gigantografia di Paolo con scritto: “Non ci sono addii, per noi ovunque tu sia ci sarai sempre”. Un altro striscione affisso dai “ragazzi della Noce” recita: “Paolo resterai per sempre il nostro barman”.
“‘Non mi stuzzicare perché lo sai che ce l’ho con te’. Lui se n’è fregato e mi parlava in maniera agitata, mi ha rimproverato. Abbiamo litigato e gli ho sparato”. Ecco la confessione di Gaetano Maranzano, il 28enne palermitano, reo confesso dell’omicidio di Paolo Taormina, il 21enne ucciso sabato notte davanti al suo pub.
Sono passate poche ore dall’omicidio, quando Maranzano parla con i pm della procura di Palermo e racconta quello che è accaduto nella notte. Sostiene che la vittima mesi prima avrebbe scritto sui social alla fidanzata. Un particolare su cui stanno indagando gli investigatori, ma al momento senza riscontri. “Siccome lui era in difetto con me mi guardava male e si agitava, nel suo cervello mi voleva sfidare”, dice Maranzano, come si legge nel provvedimento di fermo.
“Mi diceva che non si doveva fare casino. I ragazzi facevano casino e lui è venuto a prendere di petto me. In più io avevo astio con lui per la cosa di mia moglie. Mi sfidava. Parlava verso di me diceva ‘qua non si deve fare vucciria. Mi state siddiando’. Mi voleva mettere in cattiva luce davanti alle persone“.
“‘Non mi stuzzicare perché lo sai che ce l’ho con te‘. Lui se n’è fregato e mi parlava in maniera agitata, mi ha rimproverato. Abbiamo litigato e gli ho sparato“. Ecco la confessione di Gaetano Maranzano, il 28enne palermitano, reo confesso dell’omicidio di Paolo Taormina, il 21enne ucciso sabato notte davanti al suo pub.
Sono passate poche ore dall’omicidio, quando Maranzano parla con i pm della procura di Palermo e racconta quello che è accaduto nella notte. Sostiene che la vittima mesi prima avrebbe scritto sui social alla fidanzata. Un particolare su cui stanno indagando gli investigatori, ma al momento senza riscontri. “Siccome lui era in difetto con me mi guardava male e si agitava, nel suo cervello mi voleva sfidare”, dice Maranzano, come si legge nel provvedimento di fermo.

