
Il Presidente Mattarella premia il talento e la tenacia dell’artista messinese, simbolo di un’Italia che ha saputo vincere sul destino.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito al Maestro messinese Alex Caminiti l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Un riconoscimento prestigioso che suggella una carriera straordinaria, premiando l’impegno profuso nelle arti e il ruolo di ambasciatore dell’eccellenza creativa italiana nel mondo.
Tra il 1983 e il 2025 scorrono 42 anni. Un tempo che separa un bambino di sei anni che, tra le mura del convitto Antoniano maschile di Messina, iniziava a tracciare i primi segni su un foglio, e il Cavaliere che è oggi. In mezzo, ci sono mille vite e la dimostrazione che il talento, la tenacia e la visione possono riscrivere anche i destini che sembrano già segnati. La storia di Alex Caminiti, messinese di nascita e cittadino del mondo d’adozione, è un monito per i fatalisti: la sua nomina è la celebrazione di un percorso artistico e umano senza eguali.
L’onorificenza viene conferita a cittadini che si sono distinti per meriti eccezionali in campi come le arti, l’economia e l’impegno sociale. E la carriera di Caminiti, lunga oltre vent’anni, è un catalogo di successi internazionali. Partito da quel laboratorio del convitto, ha saputo toccare il cuore e gli occhi di migliaia di persone attraverso Europa, Asia, America del Nord e del Sud. Una contaminazione universale che si percepisce nello spirito di cui è intrisa ogni sua opera e che gli è valsa la consacrazione da parte di critici di acclarata fama, tra cui spiccano i nomi di Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Antonino Zichichi, Alessandro Riva e Andrea Guastella.

Il suo percorso espositivo vanta partecipazioni di prestigio assoluto, come quelle alle Biennali di Brasile e Cina, e alla Biennale della fine del mondo tra Argentina e Cile, presso il Museo di Valparaiso. Negli anni, i comitati scientifici internazionali lo hanno selezionato per eventi che hanno toccato i cinque continenti, portando le sue opere a Lima, Bogotà, Pechino, Tokyo, Copenaghen, Budapest, Parigi e Toronto.
Tra le tappe più significative si ricordano l’esposizione a Dubai nel 2013, la realizzazione del soffitto della sala delle piramidi per la Fondazione Villa Piccolo nel 2014 e la creazione della ‘Porta del Mare’ al Castello di Lipari nel 2015, nuovo varco d’ingresso al Museo di Arte Contemporanea. Più di recente, il suo tour mondiale lo ha visto protagonista dalla Spagna alla Lituania, fino a Los Angeles, e ha partecipato alla grande mostra curata dal Prof. Antonino Zichichi al Castel del Monte dal titolo “Fibonacci e il numero aureo”.
Le sue performance hanno impreziosito cornici storiche come il Maschio Angioino e il Castel dell’Ovo a Napoli, mentre diverse città del mondo vantano una sua opera pubblica. Il suo valore è riconosciuto anche dal mercato: le più importanti case d’asta, come Christie’s, lo hanno inserito tra i maggiori artisti mondiali.
Grande è il prestigio per un figlio d’Italia su cui in pochi avrebbero scommesso. La sua storia dimostra che i più avevano torto e che il destino, a volte, si può dipingere con i colori del proprio talento.











