
Lascia il marito e 2 figli. La cugina, donna battagliera

Maria Cristina Gallo era laureata in Storia e filosofia e aveva conseguito anche la laurea in Teologia nella facoltà dell’università di Palermo. Da alcuni anni insegnava italiano nell’istituto tecnico industriale ‘R. D’Altavilla’ di Mazara del Vallo. Prima di ricoprire la cattedra di docente ha collaborato con la Diocesi di Mazara del Vallo, fondando la biblioteca dei bambini ‘L’isola che non c’è’ e partecipando alle attività della biblioteca del seminario vescovile.
Gallo lascia il marito Giorgio Tranchida e due figli, Vincenzo di 25 anni, agente di Polizia e uno studente di 17. Giorgio Tranchida, geologo, è responsabile della sede Ias-Cnr di Torretta Granitola a Campobello di Mazara (Trapani).
Col gioco stimolava alla lettura, “perché l’amore che lei nutriva per i libri era grande” dice Annalisa Gallo, cugina di secondo grado di Maria Cristina. Insieme hanno fatto il percorso scout e decine di iniziative con i bambini protagonisti. Poi l’idea della biblioteca, sia per i bambini italiani che quelli arabi, nata quando rettore del seminario era don Vito Impellizzeri, oggi preside della facoltà teologica di Sicilia.
“Lei era la madre della biblioteca – ricorda Annalisa Gallo – e ricordo ancora l’amore, la passione e la dolcezza con i cui si dedicava ai bambini. Mi diceva sempre: il mio sogno è diventato realtà”. La cugina ricorda Maria Cristina come una “donna battagliera, forte, pronta a battersi per le cause giuste. Nei nostri ultimi incontri, qualche mese fa, mi diceva sempre che la battaglia che stava portando avanti non era per sé ma per gli altri. Questa era Maria Cristina, una donna giusta”.
