

Aria tesissima in Consiglio Comunale durante la seduta straordinaria dedicata ad ATM S.p.A. A infiammare il dibattito è stato il consigliere Alessandro Russo, che ha sollevato una serie di interrogativi taglienti sulla gestione dell’azienda trasporti, denunciando un clima di ostruzionismo che gli ha impedito di concludere il proprio intervento.
“Quando si maneggiano tanti soldi pubblici, bisogna essere assolutamente scrupolosi,” ha tuonato Russo, promettendo di non fermarsi di fronte alla “caciara d’aula” e di proseguire la sua azione di controllo “in tutte le sedi opportune”.
Le domande senza risposta
Al centro dell’intervento del consigliere ci sono stati diversi punti critici della gestione aziendale che, a suo dire, “proprio non tornano”. Russo ha chiesto conto al management del perché si continuino a creare nuove direzioni aziendali, con una conseguente moltiplicazione di alti compensi, ridimensionando allo stesso tempo settori che portano finanziamenti vitali nelle casse della società.
Un altro punto focale è stata la progressiva esternalizzazione a favore di privati di settori strategici e di “core business”, come le officine, la manutenzione dei mezzi e il servizio di controllo a bordo, una scelta che secondo il consigliere rischia di ridurre la forza lavoro interna.
Russo ha poi contestato la versione ufficiale sulle soppressioni delle corse, attribuite a “ferie e malattie”, sostenendo che la vera causa sia una forza lavoro “minimamente non adeguata”. “Tant’è – ha sottolineato – che si sono assunti lavoratori interinali e ora si pubblicano bandi di assunzione”. Infine, il consigliere ha chiesto trasparenza sui criteri “su cui si dovrebbero chiarire le ragioni e le misurazioni” con cui vengono erogati lauti “bonus” a pochissimi dipendenti.
Ostruzionismo e promessa di battaglia
Secondo il racconto di Russo, le sue domande non sono state gradite. “La cagnara per ostacolare gli interventi ha impedito perfino di farmi terminare,” ha dichiarato, descrivendo un’atmosfera volutamente caotica.
Nonostante l’interruzione, il consigliere ha ribadito con forza la sua posizione: “L’ira finale del mio intervento non toglie di mezzo un dato di fatto assoluto: ATM gestisce denari pubblici dei messinesi. Si deve fare chiarezza su tutti gli interrogativi sollevati e non sarà certo questo a impedirmi di procedere”. La questione, dunque, è tutt’altro che chiusa.

