La replica dell’assessora Alessandra Calafiore appare come un’arrogante difesa d’ufficio. Le sue dichiarazioni sembrano sollevare una incomprensibile lesa maestà. Difendono sé stessa senza risolvere il problema sollevato da Fra Maggiore.

Caso Fratelli Tutti. – Un passo indietro inspiegabile, che sa di pressione politica. Una retromarcia che non cancella, ma anzi amplifica, il problema di fondo nella gestione dei servizi ai più fragili da parte della Messina Social City. La senatrice Dafne Musolino interviene con durezza sulla vicenda “Fratelli Tutti”, scatenata dalle denunce del francescano Fra Giuseppe Maggiore e dalla sua successiva, e incomprensibile, smentita.
Il video delle dichiarazioni di Fra Maggiore in un’intervista a TCF
“Per la vicenda Fratelli Tutti, credo che chi smentisce sé stesso sia proprio Fra Giuseppe Maggiore” – esordisce senza mezzi termini la senatrice. “In merito al sostegno da me esplicitato con una nota di ieri a seguito delle pesanti dichiarazioni del frate sul servizio da lui ritenuto inadeguato presso la struttura, ho registrato la sua presa di distanza del tutto incomprensibile. Ma il mio sostegno è scaturito dalle sue dichiarazioni. Pertanto mi chiedo perché, dopo la mia nota, il frate ha deciso di fare dietrofront?”.
Ma il punto, per la Musolino, trascende il singolo episodio. Anche se Fra Maggiore smentisce sé stesso, la falla nel sistema di gestione della Messina Social City rimane esposta. “Il principio guida della gestione della presidente Asquini si fonda sull’erronea concezione della fungibilità delle prestazioni, per cui uno vale uno. Un sistema tanto errato quanto dannoso, dove l’esperienza non conta e l’unico obiettivo è coprire i turni, a prescindere dalla qualità del servizio offerto ai più fragili. Secondo questo criterio, non rileva l’efficacia del servizio ma solo che venga prestato“.
L’attacco della senatrice si fa ancora più specifico, demolendo la logica gestionale applicata: “È chiaro, e non può essere trascurato, che un operatore socio-sanitario di esperienza non può valere quanto uno fresco di nomina, né ogni operatore può svolgere indiscriminatamente funzioni che spaziano dall’assistenza all’infanzia, agli anziani o ai senzatetto. Questo sistema mortifica e frustra la formazione specifica e le esperienze acquisite da ciascun operatore e non risponde in modo efficace alle attese degli utenti“.
Nel mirino finisce anche la replica dell’assessora Alessandra Calafiore, percepita come un’arrogante difesa d’ufficio. Le sue dichiarazioni sembrano espressione di una incomprensibile lesa maestà, come se l’operato degli assessori e di questa amministrazione non dovesse rispondere a nessuno del proprio operato, come se dovessero rimanere assessori e sindaco a vita. Una difesa che si barrica dietro citazioni di selezioni e regolarità di bandi che però non cita e non risolve completamente il vulnus del problema, che rimane tutto ed irrisolto.
E il vulnus è tutto in quella frase, pronunciata da Fra Maggiore in un’intervista e che ora pesa come un macigno, nonostante i tentennamenti: “A Fratelli Tutti non si possono cambiare dall’oggi al domani operatori d’esperienza con giovani alle prime armi“. Quelle parole, sottolinea Musolino, “rimangono, così come rimane il problema che soggetti fragili come i senza dimora si trovino ad essere assistiti da giovani senza formazione, senza esperienza e senza, quanto meno, un affiancamento che sarebbe stato doveroso vista la delicatezza della vicenda”. La domanda è tanto semplice quanto disarmante: cosa costava alla Messina Social City prevedere un periodo di affiancamento che servisse da formazione a tutela della qualità del servizio meritevole che si somministra a Fratelli Tutti?.
Fra Maggiore rimane un uomo con la sua storia di carità e di aiuto concreto. Dispiace constatare che la sua presa di distanza da una senatrice della Repubblica che gli offriva sostegno, non ha altra giustificazione se non il fatto, diciamolo chiaramente, che risulta scomoda per l’amministrazione comunale di Messina. Una povertà intellettuale e pochezza politica di cui la città tutta è ormai intrisa.
