
È in corso la consultazione scritta del Comitato di sorveglianza del Pr Fesr Sicilia 2021-2027, avviata nei giorni scorsi per l’esame della revisione di medio termine del Programma. L’iter prevede poi il passaggio alle commissioni Affari Ue e Bilancio dell’Ars. L’obiettivo è l’adozione definitiva da parte di Bruxelles del documento rimodulato, entro il 31 ottobre 2025. La consultazione fa seguito all’approvazione, da parte della giunta Schifani, della proposta di riprogrammazione predisposta dal dipartimento regionale Programmazione della Presidenza della Regione.
La rimodulazione viene effettuata in applicazione del pacchetto “Mid-term review”, approvato definitivamente dall’Europarlamento con il regolamento Ue 1914/2025 nell’ambito della riforma della Politica di coesione. Il nuovo provvedimento, che era stato annunciato dal vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto a Palermo a margine dell’incontro “Crescere in Europa” dello scorso marzo, introduce cinque nuove priorità strategiche su cui Stati membri e Regioni possono riprogrammare le risorse: resilienza idrica, contrasto alla carenza di alloggi, transizione energetica e competitività industriale, capacità di difesa e infrastrutture a duplice uso (dual use).
Nella proposta di revisione approvata dal governo regionale, per un ammontare di oltre 346 milioni di euro, vengono introdotte o modificate misure specifiche articolate in quattro nuove priorità:
– promuovere gli interconnettori d’energia e le relative infrastrutture di trasmissione, per garantire un sistema sostenibile in grado di assicurare un approvvigionamento stabile, che ottimizza l’utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili, la cui produzione locale ha raggiunto valori superiori alla media nazionale (38,9 milioni di euro, priorità “Transizione energetica”);
– promuovere interventi di contrasto al disagio abitativo, per favorire l’accesso ad alloggi a prezzi accessibili, secondo quanto previsto dai nuovi indirizzi Ue volti a promuovere un’offerta dignitosa e a costi contenuti, in linea con il Pilastro europeo dei diritti sociali, e rispondere al crescente fabbisogno di questo tipo di edilizia nel territorio regionale (93 milioni, priorità “Housing accessibile e sostenibile”);
– promuovere una gestione sostenibile e sicura dell’acqua, per prevenire e ridurre gli effetti della siccità, tenendo conto dei cambiamenti climatici e dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi registrati nell’Isola (38,5 milioni, priorità “Resilienza idrica2);
– sostenere la realizzazione di infrastrutture di difesa resilienti a duplice uso, funzionali a rafforzare la mobilità civile e militare e la coesione territoriale (176,1 milioni, priorità “Sicurezza: verso una mobilità dual-use”).
All’interno di quest’ultima priorità, la Regione ha individuato un’opportunità strategica per massimizzare l’utilizzo dei fondi europei: considerare come infrastruttura a duplice uso l’intervento ferroviario già programmato “Nodo di Catania – Interramento linea per il prolungamento della pista dell’aeroporto di Catania”. L’opera, già inserita nella pianificazione nazionale e regionale, ha un valore complessivo di 567,6 milioni di euro. La Regione, attivando la nuova priorità da 176 milioni nel programma Fesr, può richiedere l’identificazione dell’infrastruttura come “dual use”, nell’ambito di un obiettivo specifico destinato a interventi a doppio uso, principalmente civile (ferrovie, porti, aeroporti e nodi logistici della rete transeuropea dei trasporti “Ten-T”) e solo potenzialmente di difesa e sicurezza (in casi di emergenza, per rafforzare la protezione dei cittadini e la stabilità dei territori).
L’inserimento dell’opera nella mobilità dual use (la cui procedura sarà oggetto di interlocuzioni con i ministeri competenti) rappresenta una scelta di efficienza finanziaria che non altera l’equilibrio del Programma, ma genera vantaggi significativi: l’intervento, già pianificato, potrà ricevere una quota maggiore di risorse europee. Con l’applicazione delle misure relative al regolamento Ue 1914/2025, infatti, sono previsti diversi incentivi e meccanismi di flessibilità, tra cui l’aumento del tasso di cofinanziamento Ue al 95 per cento per le quattro priorità introdotte, l’erogazione straordinaria di anticipazioni di somme da parte della Commissione europea e la proroga dal 2029 e al 2030 dei termini per la spesa relativa al Pr Fesr 2021-2027.
Il Programma rimodulato prevede una dotazione finanziaria complessiva di 5,7 miliardi di euro. La quota Fesr resta invariata (4,1 miliardi), mentre circa 149 milioni del cofinanziamento nazionale confluiscono nella cosiddetta programmazione complementare 2021-2027, entrando nel budget appena approvato dalla Giunta regionale per la stipula del prossimo atto integrativo dell’Accordo di coesione-Fsc. L’elaborazione della proposta di riprogrammazione è stata condivisa con il partenariato istituzionale, economico e sociale durante due incontri svoltisi a settembre presso il dipartimento Programmazione.
