76 views 4 min 0 Comment

Dalla Calabria a Palazzo dei Leoni, le due poltrone della Castelli

- 07/10/2025
Laura Castelli Presidente di Sud chiama Nord

Il flop elettorale di Sud Chiama Nord e l’imbarazzante doppio incarico alla Città Metropolitana di Messina. Mentre il partito incassa un misero 0,20%, la sua presidente è “esperta” del sindaco Basile, che nel frattempo ha nominato anche un capo di gabinetto.

triolo banner
triolo banner

A volte, in politica, i numeri sono più spietati di un editoriale. Prendete la Calabria: la presidente di Sud Chiama Nord, Laura Castelli, si diceva fiduciosa in un buon risultato. Certo, nessuno sognava il 4%, ma i colonnelli spediti sul campo dal generale De Luca – la stessa Castelli e l’onorevole Gallo – si erano attestati su un obiettivo più modesto: un misero 1%. Peccato che la realtà sia stata cinque volte più amara. Le urne calabresi hanno consegnato alla lista “Sud Chiama Nord – Partito Animalista” la miseria di uno 0,20%. Un risultato che non è una sconfitta, è un’umiliazione.

Resta ancora da capire, spulciando le preferenze, quanti di quei pochi voti siano farina del sacco di Sud Chiama Nord e quanti, invece, il frutto dell’ospitalità data agli animalisti. Il timore, fondato, è che il dato del partito possa essere persino più esiguo, quasi impalpabile. Ma mentre si attende il dettaglio di questa disfatta, una domanda sorge spontanea e ci riporta da Vibo Valentia a Messina, dritto a Palazzo dei Leoni.

La domanda riguarda proprio la presidente Castelli. Colei che guida un partito con ambizioni nazionali è, da circa un anno, anche “esperto” del sindaco metropolitano Federico Basile. Un incarico nato da una curiosa alchimia amministrativa. Inizialmente nominata capo di gabinetto, la Castelli fece un passo indietro: troppo impegnativo, inconciliabile con il suo ruolo politico che la porta in giro per l’Italia. E così, ecco la soluzione: un contratto da “esperto”, con gli stessi compiti ma senza l’obbligo di timbrare il cartellino. Un incarico che, stando alle carte, le frutta circa 47.000 euro l’anno.

Ora, con tutto il rispetto per le sue indubbie competenze, viene da chiedersi che cosa abbia fatto finora la presidente-esperta per la Città Metropolitana di Messina. Quanto tempo ha potuto dedicare a questo oneroso (per i contribuenti) incarico, distratta da campagne elettorali da 49 voti nelle Marche e da cocenti delusioni in Calabria? La domanda è tanto più legittima se si considera che, dopo aver nominato la sua esperta di fiducia, il sindaco Basile ha sentito il bisogno di nominare anche un capo di gabinetto vero e proprio, l’avvocato Lalla Parisi.

A Messina, dunque, abbiamo un gabinetto per due: un’esperta e una “capa”. Doppio stipendio, doppia spesa a carico delle casse pubbliche. Si potrebbe pensare a un raddoppio del lavoro, se non fosse che la presidente Castelli è perennemente impegnata a federare una rete di sostenitori che, a suo dire, “alle prossime elezioni vedrete che valore”. Una promessa che suona quasi come una minaccia, visti i risultati attuali.

In attesa di queste future e mirabolanti affermazioni, e nell’attesa di leggere la relazione annuale sul suo operato che siamo certi non mancherà di presentare, auguriamo alla Castelli di trovare il tempo di dedicarsi al suo incarico messinese. La campagna elettorale è finita, e male. Il lavoro per cui è pagata dai cittadini, invece, dovrebbe iniziare. O almeno, così si spera.

occhiuto scn