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La Vara di Messina 2025 – Tradizione, fede, passione e cuore, ma solo un giorno all’anno

- 15/08/2025
Accolla Vara

Ieri sera la messa officiata dall’Arcivescovo Accolla in Piazza Castronovo ha riunito tiratori, fedeli e autorità. Oggi il giorno più lungo, quello della storica processione tra due ali di folla, che solleva una riflessione: come mantenere viva questa energia per 365 giorni l’anno?

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Messina, 15 agosto 2025 – Un silenzio carico di attesa, interrotto solo dalle preghiere e dal fruscio delle vesti sacre. Così si è presentata ieri sera Piazza Castronovo, cuore pulsante della fede messinese alla vigilia del giorno più atteso. Sotto il Ceppo della Vara, il colosso votivo di 15 metri che oggi scriverà un’altra pagina di storia, si è raccolta una comunità intera per la tradizionale messa.

Innanzi ai cittadini, alle autorità e soprattutto a loro, i tiratori, veri motori umani della processione, l’Arcivescovo Monsignor Giovanni Accolla ha officiato una celebrazione intrisa di significato. Le sue parole, pronunciate ai piedi di quella che è molto più di una semplice macchina processionale, risuonano come richiamo all’unità, al sacrificio e al senso profondo di un rito che affonda le radici nell’anima stessa di Messina.

Guardando i volti dei fedeli, illuminati dalle luci della piazza, si percepiva la tensione emotiva e la devozione pura per Maria Assunta. Era l’ultimo momento di quiete prima della tempesta di fede di oggi. Un’ultima benedizione per gli uomini che, con la sola forza delle braccia e l’ausilio di lunghe corde di canapa, trascineranno quel gigante senza sterzo e senza freni lungo le vie della città. Un viaggio di dolore e speranza, un atto di affidamento totale che si ripete, immutato e potente, anno dopo anno.

Eppure, in questa atmosfera di fervore quasi tangibile, emerge la solita riflessione. La Vara, con la sua potenza simbolica e la sua capacità di aggregare migliaia di persone da ogni angolo della provincia e oltre, sembra vivere in modo così intenso solo per ventiquattr’ore. È l’evento per cui Messina ferma il respiro, un unicum che attira sguardi, obiettivi e cuori. Ma cosa resta, il 16 agosto, di questa straordinaria energia collettiva?

Il fervore che oggi infiammerà il centro città si trasforma troppo spesso, durante il resto dell’anno, in un ricordo sbiadito, affidato a flebili tentativi che non riescono a dare la giusta luce a un patrimonio di fede e cultura di tale portata. La processione della Vara non è solo un evento del 15 agosto; è l’espressione di un’identità, una metafora della capacità dei messinesi di procedere uniti, superando ostacoli con la sola forza della volontà. Un potenziale narrativo e culturale immenso che meriterebbe di essere valorizzato costantemente, non solo nel culmine della festa estiva. Ma dopo la morte del compianto Franz Riccobono, quei tentativi sono diventati ancora più flebili e sbiaditi.

Le corde sono pronte, i tiratori hanno riceveranno la loro benedizione. Messina si prepara a vivere il suo giorno più lungo e più vero, unita in un unico corpo e un’unica anima che spinge, grida e prega, accompagnando la Madre verso il Duomo in un abbraccio di popolo che, per un giorno, purtroppo uno e uno solo, cancella ogni distanza.

W MARIA!

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