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Differenziata – Se a Taormina si chiede di poter dormire, ASM risponde “PICCHE”, anzi … minaccia

- 13/08/2025
de luca campagna

Mentre i residenti chiedono il diritto al riposo, l’Azienda Municipalizzata risponde con la minaccia di controlli a tappeto. Cronaca di un’amministrazione che ascolta solo il rumore del compattatore.

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Torniamo ancora sulla vicenda che tiene banco nella Perla dello Jonio, dove il sonno dei giusti è evidentemente considerato un vizio borghese da estirpare, e dove va in scena l’ennesimo atto di un dramma tragicomico. Da una parte, i residenti del salotto buono, il Corso Umberto, che, stremati, osano rivendicare un diritto basilare: dormire. Dall’altra, l’Azienda Servizi Municipalizzati (ASM), che, con un tempismo e un’empatia degni di un esattore delle tasse a un funerale, risponde picche. Anzi, minaccia.

La vicenda è di una semplicità disarmante. I cittadini, esasperati da un’ordinanza che impone loro di trasformarsi in creature notturne per conferire i rifiuti a partire dall’una e trenta di notte, hanno fatto ciò che si fa in una democrazia: hanno firmato una petizione. Un atto civile, quasi commovente nella sua ingenuità, depositato al palazzo municipale con la speranza che il primo cittadino, o chi per lui, mostrasse un barlume di comprensione.

La richiesta? Umana, troppo umana: “Per favore, fateci buttare la spazzatura in orari che non costringano i nostri figli a scambiare il carrellato della differenziata per l’uomo nero e noi a presentarci al lavoro come zombie“.

La risposta di ASM, braccio armato dell’amministrazione sul fronte dell’igiene urbana, non si è fatta attendere. È arrivata con la delicatezza di un elefante in una cristalleria. Mentre i residenti attendevano una convocazione, un dialogo, una parvenza di ascolto, si sono visti recapitare un “avviso” che suona tanto di avvertimento in stile mafioso.

Avvisiamo tutti i cittadini,” – esordisce la nota, e già il tono non promette nulla di buono – “che nei prossimi giorni saranno intensificati i controlli sul corretto conferimento dei rifiuti. Vi invitiamo a rispettare le regole…“.

Traduzione dal burocratese al volgare: “Avete osato lamentarvi? E ora vi beccherete i controlli a tappeto. Volevate dormire? E noi vi controlleremo pure i sogni, per vedere se per caso state sognando di gettare una buccia di banana nel sacco sbagliato“.

È un capolavoro. Un manuale di cattiva gestione della cosa pubblica, una totale e sfacciata mancanza di empatia che lascia allibiti. Invece di cogliere l’occasione per aprire un tavolo, per spiegare le ragioni (se ve ne sono) di orari tanto bizzarri in una città che vive anche di residenti e non solo di turisti da spennare, si sceglie la via della rappresaglia. Il messaggio è chiaro: il cittadino è un suddito, un potenziale “zozzone” da sorvegliare e punire. Le sue esigenze, il suo riposo, la sua qualità della vita, sono dettagli trascurabili di fronte alla sacra, immutabile, inesorabile tabella di marcia della raccolta rifiuti.

Non si può non leggere, in questa risposta muscolare, l’eco di una volontà superiore. L’Imperatore Delucano, che da Messina estende il suo verbo e il suo metodo, ha parlato per bocca del suo fedele vassallo. E il verbo è uno solo, anzi un sistema esportato da Messina, dove è ancora vigente: l’amministrazione non si discute, si subisce. Chi si lamenta è un nemico. Chi chiede un diritto, un piantagrane.

E così, mentre Taormina si prepara a un Ferragosto di fuoco, con i turisti che affollano le sue vie e i residenti che sognano un letto, la vera priorità è stata fissata: non il benessere, non il dialogo, ma una caccia alle streghe notturna, sacchetto per sacchetto. Dormite sonni tranquilli, cittadini di Taormina. O forse no. Che tanto, a tenervi svegli, ci pensa ASM.

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