
Benvenuti a Taormina, la perla dello Ionio, provincia dell’Impero De-luciano dove il sole tramonta ma il cittadino no. Perché nel feudo governato dall’onnipresente Cateno I, il riposo è un lusso plebeo
Taormina – Benvenuti a Taormina, la perla dello Ionio, provincia dell’Impero De-luciano dove il sole tramonta ma il cittadino no. Perché nel feudo governato dall’onnipresente Cateno I, il riposo è un lusso plebeo, un’abitudine borghese superata da un editto che sa di rivoluzione… o di insonnia cronica. La nuova legge è chiara, quasi biblica: l’umido si conferisce dopo l’una e trenta di notte, il vetro tintinna nelle ore piccole e la plastica vede la luce del lampione, non quella del sole.
E così, mentre il turista dorme sereno sognando granite e cannoli, il residente taorminese si trasforma in un operatore ecologico notturno. Alle due del mattino, quando il mondo normale si gira dall’altra parte del cuscino, i sudditi dell’Imperatore Cateno si alzano, si vestono come per una missione segreta e, con il mastello in mano quale scettro del potere domestico, marciano silenziosamente lungo il Corso Umberto. Un esercito di zombie in pigiama, uniti da un unico, disperato sbadiglio.
Ma la plebe, si sa, dopo un po’ si stanca. E ha deciso di alzare la testa dal cuscino che non riesce a usare. È nato un comitato dal nome che è già un programma politico, un grido di battaglia sussurrato per non svegliare nessuno: “Diritto al sonno”. Questi eroi della notte hanno osato sfidare il potere imperiale, protocollando una petizione l’11 agosto, nel cuore del regno. “Non siamo contrari alla differenziata”, hanno messo per iscritto con grafia tremolante per la stanchezza, “ma chiediamo orari compatibili con la vita reale”.
La vita reale. Un concetto affascinante, quasi esotico, a Taormina. I promotori, con l’audacia che solo la privazione di sonno può dare, hanno osato affermare che “il turismo non può giustificare tutto”. Un’eresia! Come si permettono di mettere in discussione il Dio Turismo, la divinità a cui vengono offerti in sacrificio i cicli REM dei residenti? “Il diritto al riposo non può essere sospeso per sette mesi l’anno”, insistono, citando addirittura la Convenzione europea dei diritti dell’uomo e l’OMS, che definisce il sonno “necessità biologica essenziale”. Quisquilie, evidentemente, di fronte alla necessità di avere un Corso Umberto immacolato per le dirette social dell’alba.
Ed è proprio qui che l’ironia si fa arte. Perché mentre i suoi cittadini combattono la loro battaglia contro i cassonetti e le palpebre pesanti, l’Imperatore Cateno è un vulcano di energia mediatica. Dirette fiume, proclami, invettive, performance. I residenti chiedono umilmente che una briciola di quella straripante vitalità comunicativa venga usata per risolvere i loro problemi. “Vorremmo la stessa energia per noi, che a Taormina viviamo tutto l’anno”, è l’appello.
Invece di una diretta sulle meraviglie della differenziata alle 3 del mattino, forse basterebbe spostare le lancette dell’orologio. Ma sarebbe troppo semplice, troppo poco “De Luca”. Per ora, ai taorminesi non resta che armarsi di caffè, occhiaie e pazienza, sperando che il loro grido notturno, prima o poi, riesca a penetrare le spesse mura del palazzo. E del sonno dell’Imperatore.
