
A volte, nella grande scacchiera della politica siciliana, basta un palo fuori posto per scatenare un terremoto. O almeno, questo è il nobile pretesto, il casus belli quasi comico, che ha portato il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, a “sfiduciare” l’attuale comandante del servizio di Polizia Locale, Giuseppe Cacopardo. Un palo, capite bene. Non una falla nella sicurezza, non un’emergenza cittadina, ma un palo. Una motivazione che suona così fragile da diventare quasi un insulto all’intelligenza collettiva.
È evidente che il palo, povera vittima inconsapevole di giochi più grandi di lui, è solo la foglia di fico di un’operazione ben più strutturata. Un’operazione che, ancora una volta, porta la firma inconfondibile del “cerchio magico” deluchiano.
La realtà, come sempre, è molto più semplice e spudorata del suo pretesto. L’obiettivo di De Luca non è raddrizzare un palo, ma riorganizzare la catena di comando secondo criteri di fedeltà assoluta. L’operazione, infatti, vedrebbe l’uscita di scena di Cacopardo per fare spazio a un nome che a Messina conoscono molto bene: Giovanni Giardina, attuale comandante del Corpo di Polizia Municipale della città dello Stretto.
Una scelta che sa di predestinazione. Giardina è notoriamente una figura vicinissima a De Luca, talmente vicina da essere descritta da molti come “quasi… un parente”. Dopo aver elegantemente defenestrato l’ex comandante, oggi distaccato a Saponara, De Luca compie un altro spettacolare salto mortale per insediare a Taormina un uomo di sua totale fiducia, blindando così un altro snodo cruciale del suo potere.
E a Messina? Il trasferimento di Giardina a Taormina non lascerà un vuoto, ma innescherà un attesissimo effetto domino. La poltrona che fu di Giardina, infatti, sembra destinata ad accogliere un ritorno eccellente: quello di Stefano Blasco, attuale vicecomandante a Catania. Un nome che a Palazzo Zanca evoca ancora oggi stima e apprezzamento, tanto da essere definito da molti “il comandante che non avrebbe mai dovuto andarsene”.
Il puzzle si completa con l’ultimo tassello, già incastrato con mesi di anticipo. Il ruolo di vice di Blasco a Messina è già pronto per il maggiore Marco Crisafulli. Una disponibilità, la sua, di cui il Sindaco di Messina Federico Basile aveva già ricevuto conferma tempo fa, a dimostrazione di come questa partita a scacchi fosse pianificata da tempo, in attesa solo della mossa giusta. O, per meglio dire, del palo giusto.

Morale della Favola
E così, mentre un cittadino a Taormina attende ancora che qualcuno sistemi un palo, un capolavoro di ingegneria politica ridisegna le gerarchie dei vigili urbani su un asse che unisce tre città metropolitane. Da un singolo, insignificante pezzo di arredo urbano, scaturisce un valzer di comandanti e vicecomandanti che premia fedelissimi e corregge (forse) errori passati.
La domanda sorge spontanea: ma alla fine, a chi giova tutto questo? La risposta, probabilmente, è già scritta sul cartello del prossimo comizio. Il palo, intanto, aspetta.
