
MESSINA – Momenti di apprensione e allarme si sono vissuti nel primo pomeriggio di ieri in via Sacro Cuore, quando un dispiegamento di forze dell’ordine ha attirato l’attenzione di residenti e passanti all’altezza di Casa Ahmed, la nota struttura cittadina che accoglie minori stranieri non accompagnati. La scena, con un’area transennata dal nastro rosso e gli agenti impegnati in rilievi tecnici e fotografici, ha fatto inizialmente temere un evento violento. La realtà, emersa poco dopo, era quella di un dramma umano, tanto improvviso quanto doloroso per la comunità del centro.
Secondo una prima ricostruzione, tutto ha avuto inizio intorno all’ora di pranzo. A perdere la vita all’interno della struttura è stato un uomo di circa cinquant’anni, un ex dipendente del centro che si era recato in visita per salutare i suoi vecchi colleghi. L’uomo, che da qualche tempo combatteva contro una grave malattia, avrebbe accusato un malore risultato fatale.
L’intervento delle forze dell’ordine si è reso necessario, come da prassi in questi casi, per effettuare tutti gli accertamenti del caso e escludere ufficialmente cause diverse da quelle naturali. Questo ha generato la comprensibile preoccupazione nel quartiere, alimentata dal viavai di pattuglie e dalle operazioni visibili dalla strada.
All’interno di Casa Ahmed, la notizia ha gettato nello sconforto il personale e gli ex colleghi presenti. Testimoni hanno descritto scene di grande commozione per la perdita di una persona con cui avevano condiviso il lavoro fino a poco tempo prima e a cui erano legati da un rapporto di stima e affetto.
Una volta chiarita la dinamica dei fatti, la situazione è tornata lentamente alla normalità, lasciando però il posto al lutto. Quello che dall’esterno poteva apparire come un fatto di cronaca si è rivelato essere una tragedia intima e personale, consumatasi nel luogo che per l’uomo aveva rappresentato per lungo tempo un importante punto di riferimento professionale e umano.
