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Il “Caso Fragale”: l’annuncio incompiuto e i conti salati a Palazzo Zanca a carico dei messinesi

- 11/07/2025
fragale fantasma

Fragale si aggira come un etereo fantasma tra i corridoi di Palazzo Zanca in attesa di una nomina che è tutta da costruire a ben salato costo.

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Messina, 11 luglio 2025 – La tanto annunciata nomina di Emilio Fragale a Capo di Gabinetto del Comune di Messina si sta trasformando in una farsa dai costi esorbitanti, rivelando – ancora una volta – una gestione a dir poco disinvolta delle procedure amministrative da parte dell’amministrazione Basile. Per sbloccare l’incarico, la Giunta si è vista costretta ad approvare una “manovrina” aggiuntiva al bilancio già votato, modificando il “Piano triennale dei fabbisogni di personale”. Un passaggio burocratico che, incredibilmente, nessuno sembra aver previsto prima del roboante annuncio.

La delibera, che giustifica l’inserimento di una figura esterna per la modica cifra di 68.651,70 euro annui, suona come una tardiva ammissione di colpa. Com’è possibile che il sindaco Basile e il geologo di Giardini e “direttore generale tuttofare” Salvo Puccio non si siano accorti prima dell’assenza dei presupposti per questa nomina? Le opzioni sono due, ed entrambe dipingono un quadro poco lusinghiero.

UN’AMMINISTRAZIONE CHE “NON STUDIA”

puccio carrubba basile

La prima: l’amministrazione naviga a vista, con un’impressionante disattenzione per le norme. Un’amnesia che ricorda pericolosamente il caso dei concorsisti, le cui assunzioni furono “congelate” per la mancanza del bilancio consuntivo 2023, con tanto di richiamo della segretaria generale Carrubba. Se l’obiettivo era recuperare il consenso perduto con un annuncio ad effetto, il risultato è stato un clamoroso autogol: la vicenda conferma l’immagine di un’amministrazione che agisce d’impulso, senza uno studio preliminare delle procedure.

MESSINESI E GIORNALISTI CHE SI “BEVONO” QUALSIASI COSA?

La seconda opzione, ben più inquietante, suggerisce che a Palazzo Zanca si creda di avere a che fare con cittadini e giornalisti muniti di “anello al naso”. Se l’amministrazione era consapevole fin da subito dell’impossibilità di procedere senza la modifica del Piano dei fabbisogni, allora l’annuncio iniziale si configura come una plateale presa in giro, un mero spot per illudere l’opinione pubblica.

FRAGALE IL “FANTASMA”

Nel frattempo, la situazione di Emilio Fragale assume contorni tragicomici. Annunciato con squilli di tromba, si ritrova ora ad aggirarsi come un fantasma senza ruolo tra i corridoi di Palazzo Zanca, per giunta – e qui sta l’amaro dell’ironia – gratuitamente, almeno finché la “manovrina” non sbloccherà la sua posizione. Viene spontanea la domanda: chi gliel’ha fatto fare?

E, soprattutto, con quale vantaggio per Messina, considerando il costo esoso che graverà sulle casse comunali già provate e sotto l’attenta lente della Corte dei Conti, con il piano di riequilibrio ancora in bilico? La vicenda Fragale, al di là delle singole responsabilità, è l’ennesima dimostrazione di una gestione amministrativa che sembra privilegiare l’apparenza alla sostanza, con gravi ripercussioni sulla credibilità delle istituzioni e sulle finanze di una città che meriterebbe ben altra serietà.

puccio basile
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