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Polemica tra De Luca e Cuffaro: “De Luca se la canta e se la suona. Lo porterò con me in Burundi”

- 24/04/2022
carceri cuffaro

“Ringrazio Cuffaro per l’involontaria pubblicità che sta facendo alla mia candidatura a presidente della regione. La sua presa di distanze da me non fa che rafforzarmi. Quanto alle critiche sul mio operato da deputato regionale mi vedo però costretto a rinfrescargli la memoria“. Scrive così il candidato di Sicilia Vera, Cateno De Luca, in una nota stampa. Ma Totò Cuffaro, il commissario regionale della Dc Nuova ha già risposto ed in modo secco.

Mi ero determinato nel non rispondere alle farneticazioni di Cateno De Luca, come è giusto, l’ho sempre rispettato. Ma come dicevano i latini ‘Est modus in rebus’ (c’e’ un limite a tutto)” ha detto Cuffaro.

Cuffaro fa parte di quella banda bassotti politica che nomina dirigenti generali i propri fratelli e familiari e pretende pure di essere ‘assolto’ dopo aver massacrato intere generazioni di sicilianicontinua De Luca nella sua nota stampa.

De Luca se la canta e se la suona. La Democrazia Cristiana, nel rispetto del candidato Basile, non ha mai immaginato di stare con lui. De Luca – continua, però, Cuffaro – ha fatto un’apertura alla Dc, tra l’altro piena di diktat, e la Dc l’ha educatamente rifiutata. E qui finisce la mia risposta politica”.

La verità è che i vari Cuffaro e Lombardo – scrive ancora De Luca – stanno impazzendo perché i loro approcci nei miei confronti non sono andati a buon fine, perché io sono De Luca, non Musumeci, e non intendo mangiare la mela del peccato. Non sono come l’attuale presidente della Regione che a parole condanna la ‘vecchia politica’ e poi nomina Silvio Cuffaro, fratello di Totò, Direttore del Dipartimento Finanze della Regione Siciliana, sperando di ricavarne consensi elettorali”.

Ma Cuffaro aveva già dichiarato: “Per quella personale non so di quali affari parla De Luca e non c’è traccia di sue prese di posizione in tal senso in Assemblea Regionale e della sua attività parlamentare rimane soltanto il suo spogliarello avvolto nella bandiera. Mi rimprovera che invece di fare il francescano in Burundi sono tornato a fare politica. Questo è merito suo, nel senso che ho avuto il terrore di lasciare la politica a gente come lui e allora mi sono convinto a tornare. Non si preoccupi – conclude Cuffaro -, tornerò in Burundi e spero di portarlo lì, so di fare un torto ai Burundesi ma farò una cosa buona per i siciliani”. 

Io non bisogno di andare in Burundi per fare scena e finto volontariato – conclude De Luca nella sua nota – per rifarmi la verginità perché grazie anche a Cuffaro la nostra Sicilia ha bisogno di uomini e donne oneste che possano riparare ai disastri lasciati dai governi del vasa vasa.