
Pietro Navarra e tre colleghi deputati chiedono al Ministro la rimozione del Sindaco De Luca. “Gravi comportamenti che producono clima di odio”
MESSINA, 6 AGO – Tutti i sindaci, i presidenti di Provincia, de consorzi e delle comunità montane, dei consigli circoscrizionali, i componenti dei consigli e delle giunte, possono essere rimossi con decreto Ministeriale nel caso in cui compiano atti contrari alla Costituzione o gravi, persistenti e ripetuti in violazione della legge o, ancora, per gravi motivi di ordine pubblico. Lo stabilisce il Testo unico degli enti locali.
Ed in questa fattispecie ricadrebbe, secondo gli onorevoli Pietro Navarra, Santi Cappellani, Carmelo Miceli e Fausto Raciti, tutti in quota PD, proprio il comportamento reiterato da parte del Sindaco di Messina, Cateno De Luca. E’ così che gli onorevoli in questione inviano un’interrogazione al Ministro affinché sia possibile sapere “se il Governo non intenda valutare se sussistano i presupposti per adottare le iniziative di competenza ai sensi dell’articolo 142 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, anche in ragione della gravità e della reiterazione delle condotte di cui in premessa“, ovvero si possa procedere all’immediata sospensione e rimozione di Cateno De Luca dalla carica di Sindaco .
“Da notizie a mezzo stampa – scrivono i parlamentari – si è appreso che, a seguito della bocciatura in consiglio comunale del piano Tari proposto dalla giunta, il sindaco di Messina, Cateno De Luca, durante una diretta Facebook, dopo aver accusato pubblicamente, indicandoli nominativamente, alcuni consiglieri comunali di essere i responsabili di più di 120 licenziamenti, avrebbe invitato indistintamente gli ascoltatori ad «andare a cercarli uno per uno». Non è la prima volta che il sindaco di Messina assurge agli onori della cronaca per aver insultato o dileggiato rappresentanti delle istituzioni come i consiglieri comunali, democraticamente eletti, oppure sindacalisti, o chiunque esprima opinioni diverse, ed è stato in passato condannato per vilipendio a seguito degli insulti pubblicamente rivolti al Ministro dell’interno; tali comportamenti sono stati ripetutamente e pubblicamente denunciati da esponenti politici locali e nazionali del Pd, in quanto gravemente lesivi del rispetto che sarebbe dovuto alle istituzioni democratiche e ai suoi rappresentanti, e per il loro costante incentivo alla violenza e all’odio sociale; tuttavia, a parere degli interroganti, l’invito del sindaco durante la diretta Facebook, ad andare a «cercare i consiglieri uno per uno», solleva gravi preoccupazioni, contribuendo non solo a fomentare un pericoloso clima di odio nei confronti di oppositori politici, ma anche a configurare una vera e propria istigazione a delinquere; ad avviso dell’interrogante, è necessario ripristinare il corretto confronto democratico e prevenire il ripetersi in futuro di comportamenti analoghi, volti a contribuire a creare un pericoloso clima di odio“.