
Messina, 23 settembre 2019 – Comunicato Unione Inquilini Messina
Abbiamo seguito con interesse la visita di dieci minuti effettuata sabato scorso dal Sindaco Cateno De Luca alla scuola Catarratti. Come è noto, quest’ultima, è abitata da 5 famiglie per effetto di una delibera di giunta della vecchia amministrazione, che ha dato vita alla stipula di un comodato d’uso. Abbiamo più volte segnalato, a questa e alla scorsa Amministrazione, le condizioni delle strutture per emergenza abitativa (oltre Catarratti ricordiamo la ex U. Foscolo e la P. Donato di Paradiso) documentate ultimamente da alcuni consiglieri e denunciate dal Garante dell’Infanzia di Messina il quale auspica presto un passaggio “da casa a casa”. Senza esiti positivi, ci siamo incontrati con il Sindaco il 16 ottobre 2018 (alleghiamo verbale d’incontro) e con gli assessori competenti lo scorso maggio, avanzando proposte concrete e percorribili per trovare soluzioni dignitose e definitive per queste famiglie ed il mantra che, puntualmente, ci sentiamo ripetere dall’amministrazione De Luca è che queste persone non dovevano essere collocate in queste strutture, innescando così una giustificazione politica, un alibi per non intervenire con decisione. Siamo d’accordo sul fatto che le strutture emergenziali debbano essere dignitose e sicure, lo abbiamo sempre rivendicato. Su questo, anzi, rilanciamo sfidando la Giunta ad individuare adeguate strutture temporanee che favoriscano la transizione abitativa, per far fronte quindi a casi urgenti di grave disagio economico/abitativo. Ricordiamo che ogni anno più di cento famiglie vengono sfrattate con la forza pubblica o altre, per i motivi più disparati, vivono situazioni al limite. Ad oggi, però, la situazione appare complessivamente stagnante: a parte qualche timido tentativo di fare chiarezza (o confusione?) sulla questione del risanamento, mancano delle soluzioni tangibili per i precari della casa. Il bando ERP, emanato con la precedente amministrazione è ancora fermo e devono essere stilate le graduatorie. Ci preme sottolineare che molte delle stesse famiglie che abitano nelle strutture per emergenza abitativa hanno partecipato a quel bando e molte, probabilmente, rientrerebbero nella graduatoria ordinaria riuscendo così ad avere riconosciuto finalmente un diritto. La verità è che a Messina mancano vere politiche della casa: non solo i 3000 baraccati esigono risposte serie dopo i “fuochi d’artificio” dello scorso anno, ma anche le nuove povertà, le nuove figure della marginalità abitativa hanno bisogno di soluzioni. Cosa è stato fatto per aumentare l’offerta di alloggi sociali? Cosa è stato fatto per reperire i fondi ordinari? Cosa è stato fatto per le centinaia di morosi incolpevoli che insistono nella nostra città? Sapere amministrare significa combinare le azioni specifiche, ad hoc, con politiche ordinarie, rafforzando e valorizzando l’offerta abitativa.
Il Sindaco di Messina ha promesso che entro 5 mesi le famiglie di Catarratti saranno fuori. Il problema è tuttavia la modalità, ovvero la formula con quale si assegnerà un’alternativa abitativa. Inoltre 5 mesi appaiono interminabili dinanzi alle attuali condizioni fatiscenti. Con l’inverno alle porte, stare ancora in quella struttura, diventa ancora più difficile, precario e pericoloso.
I precari della casa non possono più aspettare.