
La nota del Consigliere comunale PD Alessandro Russo

Mentre la politica cittadina si perde in labirinti di sospetti e vittimismi, di ipotetici “dossieraggi” e di improbabili “gruppi” anti-De Luca che proprio oggi vantava i servizi sociali del Comune di Messina , la nota stampa del consigliere comunale Alessandro Russo squarcia il velo dell’ipocrisia e costringe a guardare nell’abisso. È una disamina brutale che certifica il fallimento della narrazione del “tutto va bene”.
I DATI DELL’ORRORE: VIOLENZA E PROSTITUZIONE
Non servono giri di parole. Quello che emerge dalla discussione in IV Commissione è un bollettino di guerra. Russo mette nero su bianco parole che pesano come macigni: violenza minorile, tossicodipendenza e spaccio. Ma c’è di peggio. C’è il gioco d’azzardo che cresce in maniera esponenziale tra i giovanissimi, come certificato dallo studio della Caritas. E c’è l’orrore indicibile della prostituzione minorile. Sono fenomeni che non possono essere nascosti sotto il tappeto, né ridimensionati per non disturbare il manovratore.
LA GRANDE ILLUSIONE DEI PROGETTI
Il Comune di Messina si sta trasformando in un “progettificio”? Russo pone il dubbio: si confonde il grado di finanziamento raggiunto con il vero obiettivo delle politiche sociali. Avere i soldi e spenderli non significa aver risolto il problema. Le misure messe in campo sembrano essere solo trattamenti successivi, palliativi che non incidono sulle cause reali, profonde e radicate del disagio.
L’ALLARME DEL PROCURATORE E I NUMERI CHE NON TORNANO
A smentire l’ottimismo di facciata ci pensa la Relazione annuale del Procuratore della Repubblica: i fascicoli civili sono in aumento costante, il disagio esplode in tutti i ceti sociali. C’è un divario spaventoso tra la realtà e la burocrazia: i numeri dei giovani intercettati dai progetti comunali cozzano con la mole ben più ampia delle vicende giudiziarie. C’è un reale fabbisogno che il Comune, evidentemente, non riesce né a vedere né a coprire.
CENSURA E ARROGANZA IN COMMISSIONE
Ma l’aspetto più inquietante è la reazione del Palazzo di fronte alla verità. Russo denuncia che i lavori della commissione sono stati chiusi anzitempo perché la discussione è stata giudicata “disturbante”. Non si vuole ascoltare. E a farne le spese è stato Padre Nino Basile, presidente della Caritas, bersaglio di considerazioni inopportune ed il Giudice Onorario del tribunale dei Minori e psicologo Angelo Costantino. Quando i dati danno fastidio, si attacca chi li porta. Solidarietà a chi lavora nel fango, vergogna per chi chiude gli occhi. Messina merita di sapere se i suoi figli sono al sicuro o se sono solo numeri in un bilancio di previsione.










