Amministrative Taormina, Bolognari, “La verità sulle liste di ‘testimonianza’. Escamotage per aggirare la legge elettorale”

ANIMALI IN EMERGENZA, LEIDAA: DA OGGI AL 18 GIUGNO INVIA UN SMS SOLIDALE O CHIAMA DA RETE FISSA AL 45589 PER SALVARE GLI ULTIMI TRA GLI ULTIMI

Come funzionano le elezioni amministrative nei comuni con meno di 15 mila abitanti? Il sistema elettorale mira a garantire la governabilità di chi viene eletto e l’espressione maggioritaria dei cittadini. Ma il sistema che nasce come garante del voto e della volontà degli elettori può essere aggirato, anzi usato per ottenere risultati molto diverse. E’ la sintesi della messa in guardia pubblicata dal sindaco uscente di Taormina Bolognari. A chi si riferisce il sindaco di Taormina è evidente. Il suo lungo post dedicato ai cittadini taorminesi.

“La verità sul sistema elettorale:

il sistema elettorale dei comuni inferiori a 15 mila abitanti è definito “maggioritario”. Esso prevede che il candidato sindaco più votato ottenga con la sua lista la maggioranza dei seggi, il secondo più votato il seggio da consigliere e la seconda lista più votata la rimanente parte dei seggi.

Non è possibile abbinare più liste ad un candidato sindaco: ciò è possibile solo nel sistema “proporzionale” valido nei comuni più popolosi, ove più compagini possono appoggiare un singolo candidato sindaco.

Ogni altra invenzione è una truffa a danno dell’elettore, al quale è richiesto di sostenere una lista con un candidato sindaco diverso da quello che realmente crede di supportare. Un “Mister X” che presta volto e nome solo per consentire l’ammissibilità tecnica di quella lista. Un non taorminese affinché egli rimanga anonimo: mai visto né udito.

Questa pratica, trasformando di fatto un sistema maggioritario in uno proporzionale, aggira illegittimamente la legge elettorale, che invece mira alla concentrazione dei candidati in un’unica lista, proprio per evitare, nei piccoli centri, il moltiplicarsi di candidature che non hanno un vero valore politico di rappresentanza, ma tendono solo a controllare il territorio attraverso sistemi capillari che hanno portato, in passato, ad oltre 200 candidature, una ogni 50 elettori.

Le varie forme linguistiche che si usano per definire queste liste (civetta, testimonianza, etc.) nascondono solo l’essenza: sono solo alchimie da dilettanti, che denunciano la necessità di avere più sostenitori, perché quelli che si hanno sono ritenuti poco rappresentativi e poco solidi elettoralmente, insufficienti a costituire un supporto valido numericamente.

Esattamente il contrario di quello che si vuole far credere.

La partecipazione democratica è una cosa seria, non si presta a giochi di prestigio, soprattutto a danno di questi concittadini che credono di partecipare attivamente ed invece sono solo pedine nelle mani dei soliti professionisti della politica”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scroll to top
Close